Proposta l’idea di spostare a Chieti alta gli uffici amministrativi dell’università. Presto un convegno a riguardo, esclusi gli studenti.

Si rischia maggiore divario tra una Chieti “dirigenziale” e uno scalo studentesco, questo è il rischio che corre l’università d’Annunzio. Presto ci sarà un convegno promosso dalla Camera di commercio per spingere la proposta che suscitò l’entusiasmo dei commercianti della città alta. La proposta di trasferire sul colle la sede del rettorato universitario è stata accolta con grande fermento dalla Camera di commercio, fermento al quale si oppone il dubbio degli studenti, nuovamente assenti nel dibattito su questioni universitarie così rilevanti.  

La proposta prevede il collocamento della sede dell’Università d’Annunzio.  Sembrerebbe già pronta una palazzina di 1500m² nel pieno centro storico teatino, sul corso Marrucino. Nell’edificio andrebbero a collocarsi il rettorato, i servizi di segreteria, il consiglio di amministrazione, il senato accademico, organi mediatori tra la popolazione studentesca e l’Ateneo. L’iniziativa, che si pone l’obiettivo di rinvigorire il mercato della città alta, andrebbe a creare un divario tra due realtà urbane che hanno già difficoltà a dialogare, una Chieti alta di stampo “dirigenziale” e uno scalo studentesco.

Si è concordi sulle reali potenzialità che il centro storico di Chieti può offrire ai giovani,  si dubita però di scelte avventate, senza infrastrutture, trasporti. Dopo che per anni hanno vissuto uno scalo il quale non è nient’altro che una zona industriale senza servizi, gli studenti dubitano fortemente di queste scelte perché l’università viene recepita come una pedina da spostare al fine di migliorare le sorti di una città che ha sempre dimostrato distacco e diffidenza verso gli studenti.

Romboweb-Chieti

Claudio Tucci

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