Emergenza neve mal gestita, scoordinata chiusura dei dipartimenti, segreterie in affanno, comunicazioni didattiche affidate ai social, inagibilità delle aule e nuovi crolli. 360 gradi non si presenta all’inaugurazione dell’anno accademico

Ogni anno l’università apre le porte del rettorato a studenti, personale didattico, docenti e autorità locali per l’inaugurazione dell’anno accademico. È la giornata più importante per l’amministrazione. Quest’anno l’associazione più rappresentativa degli studenti (360 gradi) decide di non presentarsi all’inaugurazione perché troppi disservizi si sono susseguiti in questi ultimi periodi.

La d’Annunzio ha dimostrato mancanza di organizzazione per la chiusura delle strutture universitarie durante l‘emergenza neve. Anche se in ritardo, la sede di Chieti è stata la prima a chiudere lasciando aperta la sede di Pescara. Ovviamente questa scelta non considerava i disagi estremi dell’entroterra abruzzese. Il personale tecnico era giustificato e gli avvisi didattici erano affidati ai social network creando ancora più scompiglio e disorganizzazione. Alcuni direttori di dipartimento si sono assunti la responsabilità di chiudere le strutture afferenti alla propria area, altri invece attendevano decisioni dall’alto. Decisioni che non sono mai arrivate. Mentre le comunicazioni erano affidate al rimbalzo di post e screenshot di e-mail di docenti, per di più su Facebook, in quei giorni vi erano le scadenze dei moduli di laurea, lezioni ed esami da sostenere.

Si aggiunge l’allagamento della zona stadio di Pescara. Mentre tutto l’entroterra abruzzese è ancora paralizzato, la pioggia incessante porta via la neve e presenta il conto da pagare. Alcuni ambienti della sede di Pescara appena ristrutturati presentano infiltrazioni ed evidenti crolli della controsoffitatura. L’area di Farmacia e Medicina (Chieti) si allaga con il verificarsi di nuovi crolli, ne consegue l’inagibilità e la chiusura per ulteriore tempo.

Con la riapertura dell’università le segreterie si trovano oberate di lavoro arretrato e gli ulteriori tagli ritenuti necessari dall’amministrazione non agevolano i servizi.

Troppi disservizi, troppa disorganizzazione, troppe mancanze. Quest’anno la nostra università non si è guadagnata la presenza degli studenti all’inaugurazione dell’anno accademico. Quella platea oggi sarà gremita da dipendenti, strutturati, autorità locali, divise, ermellini e scarpe di vernice tirate a lucido, ma è il momento di rendersi conto che senza studenti questa università è un’impalcatura vuota e mal messa che non regge il peso dell’evidenza.

Jacopo Bassetta

 

 

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