La procedura per l’inserimento dei dati ISEE non è stata chiara. Migliaia di studenti rischiano di pagare il massimo tassabile.

Da numerose segnalazioni riportate dai rappresentanti degli studenti sono stati riscontrati moltissimi casi di incongruenze fra il reddito dichiarato e la fascia di contribuzione attribuita dal sistema telematico, e dopo un’attenta analisi sono stati riscontrate due tipologie di errore:

Nel primo caso molti studenti, pur avendo autorizzato l’Ateneo ad estrarre i dati necessari per il calcolo delle tasse, si sono ritrovati in ottava fascia (massimo tassabile). In questo caso è necessario rivolgersi presso le segreterie studenti con la documentazione che attesti la propria condizione ISEE entro e non oltre il 10 marzo 2017. Cosa che causerà inevitabilmente un affollamento delle segreterie.

Nel secondo caso gli studenti invece non hanno portato a termine la procedura a causa di una spunta da apporre ad un modulo evidentemente trascurabile e, di conseguenza, non hanno ricevuto l’e-mail di conferma sulla loro casella di posta elettronica di ateneo. In questo  caso gli studenti interessati riceveranno un’e-mail con la spiegazione al fine di completare la procedura di inserimento dei dati.

Il presidente della Consulta degli studenti ha richiesto la riemissione della seconda rata e l’amministrazione, come doveroso che sia, si è dimostrata disponibile a risolvere il problema nel più breve tempo possibile. La conclusione che salta all’occhio è che un’università con quasi 30 mila iscritti non può permettersi di commettere neppure il minimo errore, perché seppur piccolo, moltiplicato per tanti studenti, può generare un problema gigantesco come questo che stiamo vivendo in questi giorni.

Redazione Romboweb Chieti-Pescara

Martina De Marco Agrosì

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