Denuncia a Respondus, stanziata una multa per la Bocconi di Milano per mancato rispetto della privacy dei propri studenti.

Nelle ultime settimane la privacy e la privazione di quest’ultima sono stati gli argomenti di principale dibattito nell’ambito accademico italiano. Joseph Donat Bolton, studente inglese dell’università Luigi Bocconi di Milano, dopo aver avviato una denuncia nei confronti del proprio ateneo per l’obbligo di utilizzo della piattaforma Respondus per gli esami, ha vinto la causa determinando lo stanziamento di una multa per l’ateneo milanese.

Lo studente ha mosso accuse di possibili violazioni della tutela dei dati personali in relazione al sistema di proctoring impiegato per lo svolgimento degli esami online. Per proctoring si intende un insieme di tecnologie e di strumenti basati sull’intelligenza artificiale che permettono di controllare il dispositivo usato dagli studenti durante la prova d’esame in caso di comportamenti considerati “a rischio”, permettendo al docente di verificare i movimenti sospetti degli studenti attraverso la visione di immagini registrare degli stessi.

Il Garante della Privacy in seguito a diversi e accurati controlli ha considerato troppo invasiva e “non conforme alla tutela dei dati personali” l’applicazione dell’azienda americana. Infatti, la piattaforma è un sistema offerto dall’azienda “Respondus Inc.” stabile negli Stati Uniti d’America.

Il software è stato considerato lesivo della privacy degli studenti in quanto i dati personali sono oggetto di trasferimento negli Stati Uniti d’America, con conservazione degli stessi negli archivi per un periodo di tempo non specificato agli utenti: “L’informativa non menziona che i dati personali sono oggetto di trasferimento negli Stati Uniti d’America“.

 Alla Luigi Bocconi di Milano è stata confermata una multa per non aver rispettato la privacy dei propri studenti durante un periodo accademico complicato per molti. La sanzione colpisce in quanto il mantenimento della sicurezza dei propri studenti dovrebbe essere il punto di partenza e base principale per ogni amministrazione, soprattutto in campo informatico.

 Sono molti gli atenei italiani che usufruiscono della piattaforma americana, come a sottolineare che la mancata protezione degli studenti in ambito informatico digitale è ancora molto alta. Una mancata dimestichezza tecnologica che si manifesta quotidianamente nella maggior parte della vita universitaria di molti studenti: tutto l’ambito della tecnologia, soprattutto in questi ultimi mesi, si è rivelato pieno di lacune e di insicurezze. A partire dai siti universitari e per finire con le applicazioni dedicate alla prenotazione delle lezioni e degli esami, l’immediatezza dei mezzi e della comprensione digitale risultano essere ancora molto lente e poco immediate.

Redazione Romboweb – Michela Mazzaferro

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