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In un periodo in cui l’economia europea attraversa una situazione di sostanziale ristagno, l’ iniziativa di assumere una moneta unica tra gli Stati dell’ Unione Eurasiatica  appare come una vera e propria sfida alla U.E.

Il presidente russo Vladimir Putin, nel corso di un incontro con i giornalisti ad Astana, ha espresso la volontà di introdurre una moneta comune tra gli Stati dell’ Unione Eurasiatica. 

Innanzitutto si deve tener conto che la conferenza stampa è stata il risultato di un vertice trilaterale tra Putin, il kazako Nursultan Nazarbaev e il bielorusso Aleksandr Lukashenko. Al termine di questo incontro i leader propendono per la costituzione di un’ unione valutaria. Le possibili cause: il crollo del prezzo del petrolio, la crisi del rublo e le sanzioni imposte alla Russia per il conflitto ucraino.
Seppur la U.E.E.,sulla carta, può essere considerata come un’ unione complementare alla U.E. e non antitetica, non mancano le perplessità di chi avverte che, sotto la legittima volontà di  potenziare l’ economia eurasiatica, la Russia miri -prepotentemente e anacronisticamente-  a rivestire quel ruolo di potenza egemone dissoltosi inesorabilmente insieme all’U.r.s.s. nel lontano 1991.

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