La Giunta regionale negli ultimi giorni ha predisposto l’attuazione della legge “Cura Abruzzo”: tra le misure a sostegno della popolazione abruzzese, l’erogazione di un contributo economico di 1.000 euro per gli studenti fuori sede

La nuova legge del 3 giugno 2020, nota con il nome “Cura Abruzzo”, tra le misure a sostegno della popolazione abruzzese prevede l’erogazione di un contributo economico di 1.000 euro per gli studenti fuori sede, con l’intento di sostenere le spese di locazione a cui hanno dovuto far fronte nei mesi di marzo, aprile e maggio, durante la prima fase della pandemia.

Come richiedere il rimborso?

Per poter usufruire della quota è necessario, però, rientrare all’interno di determinati parametri: avranno la priorità gli studenti con i redditi più bassi, verificati con la certificazione ISEE (indicatore della situazione economica equivalente); deve essere condivisa la copia del contratto di locazione per specificare l’avvenuto pagamento durante i mesi previsti dalla legge (marzo, aprile, maggio) e, anche, dimostrare di avere subito una riduzione del reddito familiare pari al 20 per cento in meno rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. Inoltre, è prevista l’esclusione di quegli studenti che hanno vinto l’assegnazione di borse di studio, o di premi economici di qualsiasi tipo. L’ultimo parametro da rispettare, infine, è anche quello più controverso: verranno presi in considerazione solamente gli studenti “iscritti per l’anno accademico 2019/2020, ad un’annualità non successiva alla prima fuori corso, ed essere in regola con il pagamento delle tasse universitarie”, il bonus quindi non è oggetto di interesse, secondo la regione Abruzzo, degli studenti fuori corso di più di un anno.

Il parere dei rappresentanti degli studenti

“Siamo concordi nell’appoggiare la proposta avanzata da alcuni nostri colleghi mirante a non escludere gli studenti fuori corso, ma chiediamo a tal proposito due graduatorie: una per gli studenti in corso e al primo anno fuori corso e un’altra che consideri le richieste degli studenti dal secondo anno fuori corso in poi, mettendo in pratica la massima di dividere le risorse conformemente ai bisogni degli studenti!”

Queste le parole apparse sulla pagina ufficiale dell’associazione 360Gradi; parole che si uniscono a quelle dell’associazione Pas (Partecipazione Attiva Studentesca): con un comunicato stampa molto chiaro e diretto, le due associazioni hanno espresso il completo dissenso per la privazione subita dai fuori corso, considerata da loro ingiusta.
La proposta dell’associazione 360Gradi delle due graduatorie nasce dall’esigenza di non escludere nessuno studente, continuando comunque a distinguere le diverse necessità degli studenti in corso  (e 1fc) da quelle degli studenti fuori corso da più anni. 
Negare ad un’intera categoria di studenti un bonus che è pensato per aiutare i cittadini in difficoltà sembra essere una mossa dettata dal poco interesse nei confronti di una realtà esistente, ma che si tende ad ignorare. Spesso, gli studenti in ritardo con gli esami di un anno o più, sono quelli che affiancano allo studio il lavoro, per potere sostenere uno stile di vita che comprenda sia le rette universitarie che l’affitto per la locazione.

Così come il resto del paese, anche questi studenti stanno vivendo una situazione d’emergenza e considerare anche loro per il bonus, nel caso in cui rientrino in tutti i parametri, è doveroso da parte dell’amministrazione abruzzese che, come riporta la stessa dicitura della legge, cerca di “contrastare gli effetti della grave crisi economica…”.

Redazione Romboweb – Michela Mazzaferro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.