La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Chieti – Pescara, attraverso un comunicato stampa sul proprio sito web, annuncia il ritrovamento del mosaico in Piazza, proprio quello di cui parlava Vincenzo Zecca

Il 20 aprile 2021 la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Chieti – Pescara, attraverso un comunicato stampa sul proprio sito web, annuncia il ritrovamento di un mosaico in Piazza San Giustino. Il mosaico in questione è proprio quello di cui Vincenzo Zecca, nel corso della seconda metà del 1800, aveva denotato la presenza. Questa una delle opere che, per questo motivo, ci si aspettava sarebbe spuntata fuori da un momento all’altro. “Nei pressi della cisterna ottocentesca è stato cercato e trovato il mosaico che fu visto e variamente interpretato dal Lanzellotti, dal De Petra, dallo Zecca nel 1880”, tanto viene annunciato nel comunicato che continua così “finora, è tornata in luce solo una piccola parte di esso e nei prossimi giorni si continuerà con la dovuta attenzione nel delimitarne l’estensione”. Viene anche reso noto che “le indagini proseguiranno, sempre come da programma iniziale, intorno alla cisterna la cui costruzione comportò l’identificazione dei resti di età romana, ma anche la loro parziale distruzione: sarà valutata naturalmente, insieme al contesto edilizio di età romana, anche la situazione geomorfologica dell’area che ha rivelato un potente banco naturale”.

La Soprintendente Rosaria Mencarelli, ai microfoni di Metronews 24, racconta «Una scoperta, direi una conferma, nel senso che quando abbiamo affrontato questo scavo e abbiamo, ovviamente, innanzitutto fatto una prima ricerca accurata nelle fonti, sapevamo dell’esistenza di questo mosaico perché era stato già visto da Zecca nell’ ‘800 quando si fecero gli scavi per la cisterna che ha, in parte, sconvolto anche l’area circostante». E, ancora, tiene a precisare che «adesso andremo avanti con la tecnica dello scavo statigrafico allargando l’area per capirne la reale estensione (…), in un terreno che è stato sconvolto, ribadisco, da più interventi nei secoli». Si procederà, dunque, con lo scavare ancora un po’ per verificare quanto appena rinvenuto e poi con l’iniziale progetto di riqualificazione della Piazza come già concordato con l’amministrazione comunale. La Mencarelli tiene a sottolineare che questo cantiere era stato aperto per il progetto di rifacimento della Piazza ed era stato chiesto l’appoggio della Soprintendenza per appurare quanto vi fosse sotto il livello di calpestìo. Incalzata sul cosa ne sarà della Piazza, Rosaria Mencarelli risponde «le valutazioni non si possono fare prima di avere i dati su cui poterle basare e, quindi, le scelte vengono fatte quando avremo in mano tutti i dati scientifici e testimoniali che emergeranno». Invece, nel comunicato stampa la Soprintendenza conclude prendendosi la responsabilità di avvertire la cittadinanza sui futuri ritrovamenti e sulle decisioni che verranno prese nell’ambito della riqualificazione del sito. 

Redazione Romboweb – Marzia Cotugno

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