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La voce del Teatro degli Orrori a Pescara per il tour di “Obtorto Collo

Un gran silenzio. Così è cominciato il concerto di Pierpaolo Capovilla (frontman de “Il Teatro degli Orrori”), tenutosi venerdì 28 Novembre nel locale pescarese. Un silenzio rotto dai bassi di un synth sempre  più intensi e finalmente la voce dell’artista varesino. “Invitami”, primo pezzo del suo album da solista, è stata anche la canzone d’esordio dello spettacolo che ha lasciato il pubblico in un’apnea emotiva surreale.

Una forte emotività ha contraddistinto ogni parola di Capovilla, il quale ha dimostrato ancora una volta le sue grandi qualità artistiche di poeta e attore oltre che cantante. Come nella presentazione di “Arrivederci”, dedicata al poeta partigiano Andrea Zanzotto, durante la quale, attaccandosi un gagliardetto dell’ANPI alla giacca, ha ricevuto l’acclamazione dei presenti in sala.

In questo mix di arti e suggestioni non potevano mancare riferimenti sociali, portati avanti dal pezzo “82 ore”, scritto per Francesco Mastrogiovanni, il maestro “catturato” dalla polizia, legato ad un letto e torturato per appunto 82 ore.

L’apice del sentimento si è raggiunto con la canzone “A better man” scritta per lui dal poeta australiano Rossmore James Campbell. Capovilla ormai sopraffatto dai numerosi whisky, è sembrato palesemente commosso e l’intensità con cui ha “raccontato” questa storia ha lasciato i presenti in uno sgomento generale.

Il concerto si è concluso con un’esplosione di suoni che ha riportato il silenzio da cui tutto era cominciato. Il cantautore  si lancia dal palco per andare tra gli spettatori quasi come se volesse ringraziarli uno ad uno e riceve un’ovazione ed il meritato applauso per un’esibizione che è riuscita ad esaltare le sonorità e la forte suggestione del suo primo album da solista.

Gianmarco Toracchio

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