Interrogazione parlamentare del deputato Fratoianni al Ministro dell’Istruzione sul Pef24; si chiede l’esenzione dal pagamento per gli studenti iscritti alla d’Annunzio

La d’Annunzio arriva in parlamento. Il tema è il percorso formativo per l’acquisizione dei 24 crediti per l’insegnamento, il Pef24. A muovere l’interrogazione parlamentare è il deputato Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana.
Si chiede, al Ministro dell’Istruzione, perché gli studenti iscritti all’ateneo d’Annunzio debbano comunque pagare per iscriversi al percorso formativo.

“Si è appreso che l’Università D’Annunzio di Chieti/Pescara non ha internamente organizzato dei corsi di abilitazione all’insegnamento PEF24 – come fatto invece dalle altre università italiane – ma si è avvalsa di un accordo di collaborazione didattica tra l’ateneo «G. D’Annunzio» e l’Università telematica «Leonardo Da Vinci» (di seguito denominato Unidav) approvato in senato accademico il 17 settembre per effettuare lo svolgimento di questi corsi, i quali risultano essere a pagamento per gli studenti iscritti alla Università degli studi«D’Annunzio»”.

Estratto dell’interrogazione parlamentare del deputato Nicola Fratoianni

Si chiede l’esenzione dal pagamento per gli studenti regolarmente iscritti alla d’Annunzio

Il percorso formativo finalizzato all’acquisizione dei 24 CFU non sarà più attivo presso le strutture del campus. L’offerta passa, in seguito ad una “collaborazione didattica”, nella sede della telematica di Torrevecchia. Ma, come si legge dal comunicato presente sulla piattaforma Ud’A, la struttura dell’offerta prevede che anche gli studenti iscritti alla d’Annunzio (che già devono affrontare le tasse universitarie) paghino per acquisire i 24 crediti validi per l’insegnamento.

Ma alcuni studenti non ci stanno e decidono di intraprendere una battaglia nelle sedi opportune. Il senatore dell’associazione PAS, Mounim Moutamid, presenta una mozione durante il Senato accademico di ottobre. Mozione che non viene presa in considerazione dall’amministrazione la quale non intende aprire un dibattito. Così, l’associazione decide di intraprendere altre vie fino a toccare le aule del parlamento grazie ad un lavoro coadiuvato con il parlamentare Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.

La maggior parte delle università (si vedano ad esempio gli atenei di Teramo, L’Aquila, o del centro italia come Roma, Bologna e Firenze) hanno organizzato l‘offerta formativa internamente al proprio ateneo senza costi aggiuntivi per gli studenti che risultano regolarmente iscritti «in corso» o«fuori corso», ai corsi di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico, ad una scuola di specializzazione o ad un dottorato di ricerca. Ma è anche la legge a tutelare questo; come riporta lo stesso Fratoianni: “l’offerta del percorso formativo PEF24 è esente da contribuzioni per crediti curriculari aggiuntivi come previsto dall’articolo 4, comma 1, del decreto ministeriale n.616 del 2017, per l’anno accademico 2019/20“.

Perché l’amministrazione ha spostato il Pef24 alla telematica Da Vinci?

Il perché di questo improvviso cambio di programma è stato giustificato dall’ateneo da problemi di logistica, nonostante tutti i lavori di manutenzione attualmente attivi nelle due sedi della d’Annunzio.
Ma il motivo, forse, non è legato alle criticità logistiche; probabilmente l’Unidav, dopo le storie di riciclaggio, firme e nomine false, è diventata una vera e propria gatta da pelare per Caputi.
I conti della telematica non saranno positivi; così per far risalire le casse (svuotate dalla vecchia amministrazione) i vertici dell’Ud’A hanno pensato di spostare il Pef24 alla Da Vinci. E per massimizzare al meglio gli incassi hanno deciso di rendere il percorso a pagamento (con delle piccole scontistiche) anche per gli studenti regolarmente iscritti al campus teatino-pescarese.

Redazione Romboweb Giornale studentesco universitario
Claudio Tucci

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