Tutto quello che c’è da sapere sulle misure di sicurezza del nuovo Dpcm

Dpcm

L’evolversi della situazione epidemiologica ha reso necessaria l’adozione di nuove misure di sicurezza che vanno ad integrare il precedente decreto del 18 ottobre 2020 al fine di contenere quanto più possibile i contagi.

Resta invariato l’obbligo di mascherina e di distanziamento, di almeno un metro, sia al chiuso che all’aperto fatta eccezione per gli spazi aperti che permettano il mantenimento delle norme di sicurezza. Continua invece ad essere possibile svolgere attività sportiva all’aperto senza la mascherina, a patto che siano rispettate le distanze, ed è possibile non utilizzarla anche per i bambini al di sotto dei sei anni e per gli adulti che presentano patologie o disabilità incompatibili all’uso degli strumenti di protezione delle vie respiratorie.

Viene indicata la possibilità di chiudere le piazze, le vie e i centri urbani che potenzialmente potrebbero essere luoghi di assembramenti, ovviamente con l’esclusione e la possibilità di accesso e deflusso degli esercizi commerciali.
Una significativa aggiunta è quella che riguarda la raccomandazione nel non utilizzare, se non per lavoro, studio, motivi di salute o di prime necessità, i mezzi di trasporto sia pubblici che privati.
Possibile l’organizzazione di manifestazioni purché rimangano statiche e rispettose della norma di distanziamento del metro.
Per quanto riguarda le chiusure, forte la stretta per i parchi tematici e le sale da gioco, è predisposta la sospensione delle attività, anche per le diffusamente dibattute palestre, piscine, centri benessere e centri sociali.

Cosa cambia per scuole ed università?

Per quanto concerne il “Piano Scuola”, invece, rimane assicurata la didattica in presenza per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia, le scuole secondarie di secondo grado, invece, adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività incrementando al 75 per cento la didattica digitale e assicurando la scansione di entrata e uscita degli studenti, disponendo che l’ingresso non avvenga prima delle 9.00. Rimangono sospesi i viaggi di istruzione, bloccate definitivamente le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e uscite didattiche.
Il discorso che riguarda le Università, come sempre, risulta essere più libero e autonomamente amministrato, infatti rimane invariata la possibilità di procedere con lezioni in presenza e/o online a seconda del livello e della diffusione pandemica da ateneo ad ateneo. Le scelte sembrano ricadere sul Comitato Universitario Regionale sempre in rispetto delle linee guida del Ministero. Nel caso in cui le attività didattiche o curriculari obbligatorie non possano essere assicurate, vi è la possibilità di recuperarle successivamente e di non tenere conto del numero delle assenze (questo riguarda anche le formazioni universitarie delle Forze di polizia, Forze armate, e così via).

Le restrizioni per le attività ristorative

L’ultima parte del primo articolo del DPCM è poi dedicata alle attività ristorative in generale dove viene indicata la chiusura alle 18.00 per bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie; prevista la consumazione al tavolo per un numero massimo di quattro persone, salvo che siano tutti conviventi; possibile fino alle 24.00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle zone adiacenti.

L’intenzione di queste restrizioni sono quelle di evitare un nuovo lockdown generale, per cercare di proteggere sia la salute che l’economia della nostra nazione. Le disposizioni saranno applicate dal 26 ottobre 2020 al 24 novembre 2020, nella speranza che tutte queste privazioni siano in grado di proteggerci e di permetterci di tornare il più presto possibile ad una vita senza limitazioni di alcun tipo.

Redazione Romboweb – Irene Ciafardone, Michela Mazzaferro

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