Le Scuderie del Quirinale prendono in prestito dai musei di Chieti alcune opere per la mostra “Tota Italia. Alle origini di una nazione” e l’Imago Museum di Pescara acquisisce le “Matres Matutae” dal Museo campano di Capua

Il 7 maggio scorso la pagina Facebook ufficiale della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, tramite la condivisione di un post del Segretariato Regionale dell’Abruzzo, annuncia il prestito di alcune opere abruzzesi, già in partenza, ad un museo di Roma. Si tratta infatti dell’allestimento della nuova mostra delle Scuderie del Quirinale intitolata “Tota Italia. Alle origini di una nazione” e realizzata con la Direzione Generale Musei del Ministero della Cultura, e curata da Massimo Osanna e Stéphane Verger, come ricorda il sito delle Scuderie che ne spiega così il contenuto “La mostra nel titolo riprende la famosa formula del giuramento di Augusto, l’uomo che per la prima volta unificò l’Italia in un territorio omogeneo. Un’unificazione sotto il segno di Roma, ma che al tempo stesso manteneva quella divisione in regioni che ancora oggi testimonia la ricchezza e la varietà delle nostre tradizioni. La mostra racconterà questo complesso processo di unificazione – che fu scontro, incontro e ibridazione tra culture – attraverso i reperti e gli oggetti più significativi, partendo dalla straordinaria ricchezza dell’Italia preromana, affascinante mosaico di genti e di tradizioni, e ripercorrendo le tappe che, dal IV secolo all’età giulio-claudia, la condussero a essere unica sotto le insegne di Roma”.

Le opere abruzzesi che ne faranno parte sono la statua in terracotta, scoperta nel 2003 nel santuario di Angizia a Luco dei Marsi, la piccola statua bronzea di Ercole Curino, rinvenuta a Sulmona nel 1959, e il letto funerario di Fossa, uno dei reperti più rilevanti della necropoli omonima e sito archeologico dei Vestini soprannominato la “Stonehenge d’Abruzzo” (per consultarne la storia clicca qui)

“Con una narrazione coerente e unitaria, libera sia dall’assoluta centralità di Roma sia dal rischio di una visione regionale, sarà possibile ammirare nella stessa sede espositiva le opere più significative di quella varietà espressiva che concorse alla formazione dell’Italia augustea e dell’Impero. Gli eccellenti prestiti che costituiscono il corpus della mostra testimoniano l’importante patrimonio dei Musei Nazionali presenti sul territorio e racconteranno il costituirsi della nostra identità culturale, le radici del nostro Paese rievocandone anche la ricca pluralità sociale, etnica e culturale”, in questo modo le Scuderie continuano ad esporre l’intento della loro mostra ringraziando i vari Musei (Archeologici) Nazionali. Chieti, infatti, possiede due Musei molto importanti (“La Civitella” e “Villa Frigerj”) che espongono la storia della Città attraverso un numero incredibile di testimonianze. Adesso, però, questi Musei risultano chiusi fino a tempo ancora indeterminato. 

Anche Pescara si è dimostrata una città aperta agli scambi ed ai prestiti tra musei italiani, infatti ha appena acquisito le “Matres Matutae” dal Museo campano di Capua. Queste opere integrano la mostra temporanea dell’Imago Museum “Andy Warhol e Mario Schifano. Tra Pop Art e Classicismo”. Le Matres Matutae (6 statue in tufo), infatti, sono importanti ai fini della mostra proprio perché furono di ispirazione a Mario Schifano per produrre altre opere. Si tratta di un ciclo di opere (15 tele, 10 disegni a carboncino e 2 opere miste) realizzate tra il 1995 ed il 1996 su commissione dell’imprenditore avellinese Domenico Tulino. Tuttavia, “la Mater Matuta è il nome di una divinità venerata in vari santuari dell’Italia centrale come dea dell’aurora e come protettrice delle donne, specialmente delle partorienti, in virtù del legame che veniva istituito fra il sorgere del sole e la nascita. La composizione della parete ha una lettura diagonale da destra a sinistra, dal cromatismo della notte a quello del giorno, dalla cometa origine della vita al bambino simbolo dell’evoluzione. Storia e cromatismi si fondono”.

Il nuovo Museo pescarese di arte moderna e contemporanea, nella sua collezione permanente, contiene molte opere dell’impressionismo scandinavo che ritraggono diversi paesaggi abruzzesi. “La collezione della Fondazione Pescarabruzzo, composta da 119 dipinti, 10 disegni e un’incisione, esposta in una ricca selezione nell’Imago Museum è divenuta con gli anni la più notevole rassegna di arte danese presente in Italia. Avviata nel 2010 per recuperare la memoria di un numeroso gruppo di artisti operanti intorno al maestro Kristian Zahrtmann (1843 – 1917), che avevano eletto loro Parnaso l’Italia e l’Abruzzo, in particolare il borgo montano di Civita d’Antino in Val Roveto, la raccolta parte dal 1877 con Henrik Olrik per arrivare al 1946, al termine del sogno nordico vissuto nella Penisola. In Abruzzo il caposcuola e gli altri artisti nordici cercano ispirazione dai soggetti – la vita del popolo, che in Italia appare loro primitiva, incorrotta, antica – e insieme la libertà del dipingere en plein air. Protagonisti dei dipinti di Zarhtmann, Kroyer, Skovgaard, Pedersen, Budtz – Moller e degli artisti presenti nell’esposizione, sono il paesaggio e la varia umanità ritratta con rispetto, amore per la verità e la dignità che trapela da ciascuna immagine”. 

Per maggiori informazioni sulle mostre in corso all’Imago Museum clicca qui.

Redazione Romboweb – Marzia Cotugno

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