Radio Free Europe, un’emittente radiofonica nata nel 1949 per portare la libertà di espressione laddove non c’era e non c’è. 

Radio Free Europe

Radio Free Europe – Radio Europa Libera – è un’emittente radiofonica nata nel 1949 per trasmettere programmi radiofonici dall’Europa dell’Ovest verso quella dell’Est, nei paesi oltre la Cortina di Ferro. Fondata dal Comitato nazionale per un’Europa libera a New York, stabilì il suo quartier generale a Monaco di Baviera e trasmise, per la prima volta, il 4 luglio 1950 verso la Cecoslovacchia, un paese oltre cortina governato da un regime comunista. Infatti, RFE, tramite finanziamenti statunitensi, si proponeva come compito quello di informare, non solo politicamente, i compatrioti che erano rimasti nel blocco comunista.

Radio Free Europe

La redazione era costituita da polacchi, bulgari, ungari, romeni, cecoslovacchi, che erano migrati verso il lato libero dell’Europa, per sfuggire ai regimi totalitari vigenti dal dopoguerra in Europa orientale. Dal momento che i programmi radiofonici vengono trasmessi tramite onde radio, appunto, i regimi non avrebbero potuto intralciare il compito di informare liberamente le persone e non avrebbero potuto cercare di sostituire la verità con il silenzio. La compagine della Radio di Monaco era costituita, negli anni ‘60, da più di 500 esiliati dai satelliti russi che lavoravano nella redazione come redattori, attori, annunciatori, ricercatori, monitors e newcasters. Tutte le informazioni venivano trasmesse senza omissioni e senza opinioni editoriali, arrivavano dalle redazioni nazionali scritte seguendo gli interessi specifici di ognuno proveniente dai paesi comunisti. Le notizie uscivano dalla cosiddetta “newsroom” della FE di Monaco, ogni 24 ore, ricevute tramite telegramma dalle varie agenzie in lingua inglese. Nel momento in cui dovevano essere trasmesse venivano tradotte nelle diverse lingue. Le reti venivano agganciate dalla stazione di monitoraggio di RFE, appena qualche km fuori da Monaco, ed erano circa quaranta appartenenti a stazioni radio comuniste e altre dieci appartenenti ai servizi di informazione dei vari governi. In questo modo potevano essere ascoltate le radio ed i programmi del blocco sovietico e coloro che lavoravano a Monaco potevano essere a conoscenza di cosa veniva divulgato oltre cortina. Così era facile sapere cosa i Partiti Comunisti tacevano ai loro connazionali. Il lavoro di Radio Free Europe era, negli anni della Guerra Fredda, un lavoro di squadra davvero impegnativo: ognuno aveva compiti ben precisi che venivano assolti con diligenza e professionalità.

Radio Free Europe

Tutte le notizie riportate da RFE e tutti i programmi venivano trascritti e conservati in doppia copia in dossier archiviati, in modo che nessuno potesse contrastare il loro operato, nemmeno i comunisti. L’impegno comune era quello di portare libertà di pensiero ed informazione, a tutti i costi e ad ogni mezzo, laddove non ce n’era. Gli esuli si schieravano dalla parte della Germania dell’Ovest chiamando il Muro con l’appellativo di “Berlin Wall of shame” e acclamando Kennedy in visita il 26 giugno 1963 che affermò:
Oggi, nel mondo libero, l’orgoglio più grande è dire ‘Ich bin ein Berliner’. Tutti gli uomini liberi, dovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso delle parole ‘Ich bin ein Berliner!
Una frase manifesto che divenne il simbolo di quegli anni e delle tensioni sociali e politiche causate dal dictat di Stalin e dalla resistenza delle potenze occidentali. Le autorità dell’Unione Sovietica tentarono regolarmente di disturbare le trasmissioni di Radio Free Europe fino al 1988 e nel 1995 il quartier generale venne spostato da Monaco di Baviera a Praga. Oggi Radio Free Europe esiste ancora ed ha ampliato il suo nome in “Radio Free Europe/Radio Liberty”; si occupa di portare la libertà di espressione anche in altri luoghi in cui oggi questo diritto fondamentale viene meno: è stato il caso dell’Afghanistan (Radio Free Afghanistan) dal 1985 al 1993, nel 1994 venne fondata Radio Free Iraq e nel 1997 venne trasmessa anche in Kosovo. Tramite la pagina Facebook ed il proprio sito web questa istituzione ha mantenuto e portato avanti il valore dell’informazione libera, venendo a patti con i tempi che scorrono e aggiornandosi per raggiungere tutti. 

Redazione Romboweb – Marzia Cotugno

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