Dopo il caos che ha fatto palpitare tantissimi studenti, i servizi sono nuovamente garantiti. Ma cosa è successo esattamente?

 

  • A fine novembre la redazione di Rombo riceve le prime segnalazioni  dagli studenti in merito a “error 404-page not found” su due pagine degli avvisi lezione e ricevimento. Facendoci carico di segnalare il problema si credeva fosse solo un errore di natura temporanea.
  • Vengono oscurate altre pagine, molti studenti non potevano vedere gli avvisi. Il sito dell’Unich non poteva comunicare in alcun modo con gli studenti.
  • Dopo accertamenti sappiamo che i server federati della d’Annunzio si stavano spegnendo a causa di un passaggio di contratto.
  • L’università d’Annunzio era a conoscenza dell’imminente spegnimento dei server e sottovalutando il problema non ha saputo recepire gli aggiornamenti.
  • Dopo le festività natalizie lo spegnimento programmato aveva continuato il suo corso. Ad un passo dalla sessione invernale si perdevano le date di appello esami, date di lezione e tutto il materiale didattico.
  • I primi studenti a fare pressioni sono stati i ragazzi di psicologia. La d’Annunzio era sotto l’occhio delle testate giornalistiche locali.
  • Il problema era più esteso del previsto. Non solo Psicologia ma anche i sistemi di Lettere, Economia e Lingue sono paralizzati. I rappresentanti si mobilitano al massimo per contenere l’ordine. 8 mila studenti sono in preda al disservizio ed a un passo dalla sessione invernale.
  • Segreteria didattica e ADITeC (Administrative Departments  Information Technology and Computing) si incolpano a vicenda.
  • Lentamente si esce dalla fase di stallo, vengono caricati i primi appelli. Lettere è l’ultima a gioire.
  • Tutti gli appelli sono online ma gli studenti di psicologia lamentano la mancanza del materiale didattico, materiale di supporto essenziale allo studio della disciplina che ormai è andato perso e sarà necessario ricaricarlo nel più breve tempo possibile.

L’articolo 33 del nostro regolamento didattico impone la pubblicazione di tutte le date di esame all’inizio dell’anno accademico con un margine che non può superare  il 30 ottobre. Se l’articolo 33 doveva garantire un diritto, ovvero quello di permettere allo studente di organizzare il proprio studio, quel diritto è stato violato.

Una situazione difficile da commentare. Un disservizio che forse non ha precedenti. Noncuranza, superficialità, mancanza di preparazione e organizzazione hanno permesso al problema di essere sottovalutato.  Se questo dovrà riaccadere, siamo sicuri che gli studenti faranno sentire ancora più forte il loro dissenso.

Jacopo Bassetta

 

 

Un pensiero su “Appelli: la Timeline del disastro”

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