Il Dpcm, entrato in vigore il 6 novembre, sospende la maggior parte dei concorsi pubblici, lasciandone attivi solo alcuni. Tutti i dettagli

concorsi pubblici

«Cioè abbiamo il 5G, da mesi i ragazzi danno esami universitari da un pc ma non possiamo esaminare e selezionare un insegnante per la scuola pubblica da remoto?»
Queste sono le parole di Corrado Formigli, giornalista e conduttore di programmi televisivi, che in un post facebook sembra non condividere la decisione presa dal governo. Uno spunto su cui è doveroso riflettere.
Leggendo le sue parole, e riflettendo sull’attuale situazione globale ci si chiede se sia possibile nella società odierna, sempre più indirizzata verso un futuro caratterizzato dalla tecnologia, interrompere un concorso nazionale (già iniziato) e rinviarlo a mesi di distanza, lasciando in sospeso tutti i candidati. Eliminare a priori l’opzione di esaminare i possibili futuri professori della scuola italiana, quando persino le lauree vengono discusse tramite conferenze online, fa nascere dubbi su quella che risulta essere l’effettiva stima che il governo nutre nei confronti del mondo dell’istruzione.

Utilizzare una piattaforma online per un bando nazionale pubblico sarebbe un’importante e decisiva svolta per la risoluzione di una difficoltà che si trascina da troppi mesi, che rischia di complicare ulteriormente la situazione di migliaia di professori precari italiani. Assumere il nuovo corpo docenti attraverso le innovazioni tecnologiche potrebbe essere un primo decisivo passo verso l’utilizzo di strumenti che, se usati correttamente, sono in grado di semplificare e agevolare l’organizzazione della socialità, soprattutto in contesti difficili come quello attuale.

Quali concorsi sono sospesi? E quali ancora attivi?

Il DPCM in vigore dal 6 novembre sospende i concorsi pubblici nazionali, anche quelli già attivi che non erano stati sottoposti a disposizioni verranno rimandati da qui a un mese. Rimandato anche il concorso scuola straordinario alla data del 3 dicembre, anche se già largamente avviato, e fortemente voluto dal ministero dell’Istruzione, in quanto il 60 per cento dei candidati hanno già sostenuto la prova e la data conclusiva era prevista per il 16 novembre. 

Queste nuove restrizioni coinvolgono tutti i concorsi pubblici tranne quelli per il personale sanitario e per la protezione civile. Norma che per i primi era stata già precedentemente prevista, a marzo, in quanto è necessaria l’abilitazione di nuovo personale medico e infermieristico: il testo infatti recita “ad esclusione dei concorsi per il personale del servizio sanitario nazionale, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all’esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile…”.

Per quanto riguarda la protezione civile, e simili, rimangono possibili in quanto la correzione e l’esaminazione sono possibili da remoto: “è sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica…”.

Redazione Romboweb – Michela Mazzaferro

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