Lunedì 2 novembre verrà annunciato un nuovo Dpcm. Tra le ipotesi sul tavolo: freno agli spostamenti fra regioni, lockdown mirati, anziani over 70 a casa e il coprifuoco alle 18

Dpcm lockdown

Nella giornata di oggi, 1 novembre, sono previste tre riunioni a Palazzo Chigi, una nella mattinata e due nel pomeriggio, che vedranno il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, impegnato nella discussione con il Comitato Tecnico Scientifico e con i rappresentanti di regioni e di governo. Colloqui che erano stati previsti per l’8 novembre, ma subito anticipati a causa dell’aggressivo aumento dei contagi (nella giornata di ieri ne sono stati registrati circa 31.000).

Le ipotesi sul tavolo del nuovo Dpcm

La discussione sarà incentrata principalmente sulle dinamiche degli spostamenti all’interno delle regioni, sulle possibili chiusure anticipate anche per i negozi, su misure ancora più rigide per le aree metropolitane e sull’uso totale della didattica a distanza.
Per quanto riguarda la mobilità si guarda con particolare attenzione a quelle regioni che risultano avere un indice RT superiore all’1,5 (Lombardia, Piemonte, Puglia, Emilia-Romagna, Liguria, con Lazio e Campania a ridosso della soglia): molto probabilmente saranno vietati gli spostamenti all’esterno delle stesse e ci saranno limitazioni anche al loro interno tra provincia e provincia.
Dopo avere anticipato la chiusura dei locali dedicati alla ristorazione, è probabile un’ulteriore stretta anche per i negozi e le attività commerciali, con l’intento di evitare la circolazione e il movimento di grandi flussi di persone, chiedendo ancora una volta un grande sacrificio ai commercianti. Possibili restrizioni anche per i centri commerciali che dovrebbero rimanere totalmente chiusi nei fine settimana.
Tra le altre ipotesi messe sul tavolo: la decisione di salvaguardare la salute degli anziani facendo restare gli over 70 a casa; potrebbe palesarsi la necessità di limitare la mobilità delle persone in termini di orario, anticipando il coprifuoco alle ore 18; uno stop agli sportelli per le scommesse e il ripristino della didattica a distanza in base all’indice Rt locale.
La scuola, a detta del governo, è sempre stata una priorità e la sua totale chiusura a favore della didattica a distanza risulterebbe essere solamente la necessaria prevenzione per bloccare definitivamente la diffusione del virus, un sacrificio necessario per poter tornare alla mobilità al più presto.

Redazione Romboweb – Michela Mazzaferro

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