Dai lavori dell’ ex “Biblioteca Provinciale De Meis” alla  Cittadella della cultura, ecco come Chieti ha reso la città un posto inospitale per gli studenti

 

L’intera comunità teatina si è sentita colpita e offesa dalla dichiarazione rilasciata dal Rettore Sergio Caputi durante l’inaugurazione della sede dei corsi di laurea in Infermieristica presenti a Vasto.
“I corsi di laurea del centro sono stati chiusi tutti. Non esistono servizi per gli studenti come pizzerie, locali di ritrovo, trasporti. Gli studenti sono ostaggio dell’università”.
Parole, quelle di Caputi, giudicate da tutti dure e provocatorie, ma che celano una verità scomoda per i romantici sostenitori della “Theate”: è inutile nascondere che il centro storico soffra il decentramento della comunità studentesca nello scalo a causa della posizione del campus, come è inutile ignorare il fatto che tanti progetti, come la casa dello studente, la Cittadella della Cultura o la riapertura di biblioteche, siano stati lasciati incompiuti, aumentando di conseguenza la spesa di ultimazione.

Fuori da ogni dubbio, almeno così si spera, l’amministrazione  è a conoscenza della presenza di studenti (fuorisede e non) nella parte storica della città e che molti di questi prediligano studiare in una sala di biblioteca, luogo in cui è possibile soprattutto condurre le proprie ricerche. Ma la sessione degli esami si avvicina, vorresti una biblioteca in cui studiare e sei un universitario che abita nel centro storico teatino. Caro studente, a Chieti alta manca una biblioteca. 

In realtà gli edifici ci sono; uno in particolare, in progetto di ristrutturazione da ben 10 anni: è il caso della biblioteca, meglio ancora dell’ “ex” Biblioteca Provinciale Angelo Camillo De Meis, situata in Piazza dei Templi Romani a pochi passi dal Corso Marrucino.
L’edificio è oramai chiuso per crolli da quasi 13 anni, e tutti i volumi della biblioteca provinciale sono stati spostati in via Spezioli, nel complesso del Theate Center. Di fatti se volessimo informazioni in merito agli orari di apertura della De Meis chiamando il numero indicato dal sito, sentiremmo la voce graziosa di un’operatrice informare che “il numero selezionato è inesistente”.
La biblioteca De Meis, di proprietà dell’amministrazione provinciale, è un progetto da anni rimasto sospeso nel disinteresse generale di tutta la pubblica amministrazione: i lavori, a quanto pare, dovrebbero essere finalmente giunti all’epilogo. Mancano infatti ancora poche opere per completare “un edificio di circa 600 metri quadrati distribuiti su tre piani che ospiterà un luogo di aggregazione culturale” (come si legge nel comunicato stampa del 24 luglio scorso dal sito della Regione Abruzzo).
Si auspica che il progetto non faccia la stessa fine della Cittadella della Cultura presente nell’ ex ospedale militare, un’idea promossa dal comitato cittadino ma che ancora oggi non trova compimento. Già nel 2015, anno in cui vennero stanziati 10 milioni per la creazione della Cittadella, si indicò il 2017 come termine ultimo per i lavori della biblioteca De Meis.
Al momento si è in attesa dei finanziamenti promessi dalla regione nel 2014, anno in cui il presidente D’Alfonso sposò il progetto della restaurazione dell’edificio con l’ amministrazione locale.
La speranza è che tutto vada in porto come previsto, con l’amministrazione pronta a rispettare le scadenze e a non ritardare più il completamento di una biblioteca pubblica, come la De Meis, che potrebbe rappresentare l’inizio di una vera e propria rivalutazione del centro storico di Chieti.

L’ultima notizia fresca è quella dell’arrivo di 2 milioni di euro a seguito della chiusura del bilancio regionale: 150 mila euro stanziati per la biblioteca de Meis, con l’ impegno di integrarli con ulteriori 150 mila.
Inoltre è prevista l’erogazione di 450 mila euro per l’ultimazione e l’ adeguamento della Casa dello studente collocata all’angolo tra via Arenazze e via Gran Sasso, mentre l’amministrazione teatina riceverà altri 400 mila euro annui per il periodo 2018-2020 per risanare il debito accumulato negli anni precedenti dall’Ater di Chieti, ossia l’azienda che si occupa della costruzione dello studentato.
Nonostante la lieta notizia c’è chi ha da lamentarsi; “Siamo soddisfatti, ma non appagati”, così afferma a gran voce il capogruppo di Forza Italia, Marco D’Ingiullo.
Dicono di non sentirsi “appagati”, ma probabilmente se fossero stati rispettati i termini di scadenza dei progetti, come la casa dello studente, l’ Ater non avrebbe lasciato alla comunità teatina un debito di circa un milione e 200 mila euro, fondi che sarebbero potuti risultare fruibili per ulteriori iniziative culturali volte alla rivalutazione del centro storico di Chieti.

Redazione Romboweb Abruzzo-Claudio Tucci

Un pensiero su “Chieti: un finto centro universitario che vive di illusioni e noia”

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