Le classi di concorso come prerequisito alla docenza

Il tema dell’insegnamento è al centro dell’interesse di tantissimi studenti della D’Annunzio. Questo spiega il perchè dell’attenzione che, come Romboweb, gli dedichiamo. Le notizie dal mondo della scuola sono infatti in costante aggiornamento e ciò che era valido fino a pochi anni fa in tema di reclutamento del personale docente non è detto che sia valido oggi. Cambiano i Ministri dell’Istruzione, cambia il nome stesso del Ministero, cambiano le leggi e con esse cambiano periodicamente anche i requisiti di accesso alla professione insegnante. Tuttavia, almeno negli ultimi anni, c’è un aspetto del come si diventa insegnanti che sembra essere rimasto stabile (o quasi): stiamo parlando delle classi di concorso e dei CFU necessari per accedervi.

Cosa sono le classi di concorso?

Al netto di ciò che vi abbiamo raccontato sulla riforma del reclutamento, sull’accesso alla specializzazione in sostegno didattico e sull’accesso al concorso scuola, tutti questi temi hanno un unico elemento in comune: a nessuna di queste procedure di reclutamento è possibile partecipare se, durante gli anni dell’università, non si è conseguito il numero necessario di crediti richiesti dalla propria classe di concorso di appartenenza. Ma forse è bene andare con ordine.

Le classi di concorso sono delle macro-categorie che il Ministero utilizza per identificare le differenti cattedre in termini disciplinari: ad ogni classe di concorso equivalgono un insieme di materie che l’aspirante docente si ritroverà poi ad insegnare. Ogni classe di concorso ha, inoltre, un codice identificativo, il quale è stato stabilito, a livello nazionale, dal Ministero.

Per cui, a titolo di esempio, al codice A-18 equivale la classe di concorso per l’insegnamento scolastico di Filosofia e Scienze Umane nei licei e negli istituti tecnico-professionali (i quali, come è noto, non hanno filosofia nella propria offerta formativa, ma hanno scienze umane), al codice A-11 equivale la classe di concorso per l’insegnamento di Italiano nelle scuole superiori e di Latino in tutti i licei, tranne il Classico (dove l’insegnamento dell’italiano e del latino sono associati alla classe di concorso A-13, comprendente anche l’insegnamento del greco), al codice A-20 equivale l’insegnamento di fisica nei licei e negli istituti tecnico-professionali e così via…

Quanti tipi di classi di concorsi ci sono?

I codici delle classi di concorso si suddividono per titolo di accesso. Per cui, ad esempio, le classi di concorso di tipo A (quelle che vi abbiamo appena descritto) necessitano del possesso della laurea magistrale o della laurea magistrale a ciclo unico per accedervi. Mentre le classi di concorso di tipo B (ossia quelle relative agli insegnamenti laboratoriali nelle scuole, ad esempio la B-23, equivalente all’insegnamento di “Laboratori per i servizi socio–sanitari”) necessitano, fino al 1 gennaio 2025, del solo possesso di specifici diplomi di istituti tecnico-professionali (dopo tale data sarà obbligatorio il possesso di una laurea almeno triennale anche per chi accede a queste classi di concorso, anche se al momento non sappiamo quali lauree saranno ritenute valide a questo scopo).

Un caso a sé è rappresentato dalle due classi di concorso 00AA e 00EE, le quali non equivalgono ad un insegnamento disciplinare specifico, ma comprendono al proprio interno l’insegnamento di tutte le materie nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole primarie. A queste due classi di concorso accedono infatti solo le maestre e i maestri che abbiano conseguito il titolo di laurea magistrale a ciclo unico in Scienze della Formazione Primaria (LM-85bis) o che siano in possesso del vecchio diploma di liceo magistrale, purché conseguito entro il 2001.

Come faccio ad accedere alle classi di concorso?

Innanzitutto, va detto che ogni titolo di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico dà la possibilità di accedere ad una o più di una classe di concorso. Per cui, ad esempio, uno studente laureato in Scienze Filosofiche (LM-78) può accedere contestualmente sia alla classe di concorso A-18 (Filosofia e Scienze Umane), sia alla A-19 (Filosofia e Storia nei licei).

Questo però non vuol dire che il rapporto tra classi di concorso e tipi di lauree sia di uno a uno, ma spesso è invece uno a molti. Ad esempio: alla classe di concorso A-18 (Filosofia e Scienze Umane) può accedere sia il laureato in Scienze Filosofiche (LM-78), sia il laureato in Scienze Pedagogiche (LM-85), sia il laureato in Psicologia (LM-51), sia i laureati in Servizio Sociale e Sociologia (rispettivamente, LM-87 e LM-88). E lo stesso dicasi di praticamente tutte le altre classi di concorso di tipo A, per cui a singole classi di concorso possono egualmente accedere laureati con curriculum studiorum radicalmente differenti tra loro.

“Vabbè, quindi basta che mi laureo e sto a posto”… NO!

Contrariamente a quanto si crede, il solo conseguimento del titolo di laurea magistrale o laurea magistrale a ciclo unico potrebbe non essere sufficiente per accedere alla propria o alle proprie classi di concorso di riferimento. Può infatti capitare che laurea in quanto tale non preveda, nei cinque anni continuativi o nei 3+2, tutti i CFU che costituiscono la classe di concorso di riferimento. Come è possibile? Come ogni studente sa (e se non lo sapete, fateci caso!), ad ogni esame, oltre al numero di CFU rilasciati, è associato un codice disciplinare o Settore Scientifico Disciplinare (SSD). Non tutti gli SSD sono validi ai fini dell’accesso alle classi di concorso associate al proprio titolo di laurea. Ragion per cui dev’essere lo studente stesso, nell’arco del proprio percorso di studi, a fare attenzione affinché i CFU che consegue con gli esami che sostiene abbiano il codice corretto ai fini dell’insegnamento.

Facciamo chiarezza: esempi di SSD validi

Se, tornando sul nostro esempio di partenza, uno studente, triennale o magistrale che sia, volesse assicurarsi di accedere alla classe di concorso A-18 per l’insegnamento di Filosofia e Scienze Umane, dovrebbe innanzitutto controllare sulle tabelle ministeriali i CFU e gli SSD richiesti per l’accesso e compararli con i CFU e gli SSD presenti nel proprio piano di studi. Nello specifico della A-18, i CFU richiesti per l’accesso sono in totale 96, da conseguirsi entro i 5 anni di percorso universitario o anche dopo la laurea con delle integrazioni, e sono così suddivisi:

CFUSSDDescrittore
Almeno 24 CFU suddivisi traM-FIL/01, M-FIL/02, M-FIL/03 o 04 M-FIL/06 o 07 o 08, M-STO/05Filosofia Teoretica (01), Logica e Filosofia della Scienza (02), Filosofia Morale (03) o in alternativa Estetica (04), Storia della filosofia (06) o in alternativa Storia della filosofia antica (07) oppure Storia della filosofia medievale (08), Storia della Scienza
Almeno 24 CFU suddivisi traM-PED/01, M-PED/02, M- PED/04Pedagogia generale e sociale (01), Storia della pedagogia (02), Pedagogia sperimentale (04)
Almeno 24 CFU suddivisi traM-PSI/01, M-PSI/02, M-PSI/04, M-PSI/05 o 06Psicologia generale (01), Psicobiologia e Psicologia Fisiologica (02), Psicologia dello Sviluppo e Psicologia dell’educazione (04), Psicologia Sociale (05) o in alternativa Psicologia del lavoro e delle organizzazioni (06)
Almeno 24 CFU suddivisi traSPS /07, SPS/08, SPS/09, SPS/11, SPS12Sociologia Generale (07), Sociologia dei processi culturali e comunicativi (08), Sociologia dei processi economici e del lavoro (09), Sociologia dei fenomeni politici (11), Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale (12)
Tabella dei CFU e degli SSD necessari per l’accesso alla classe di concorso A-18

Come scopro se il mio percorso di studi rispecchia i criteri della classe di concorso di appartenenza?

Come i lettori avranno intuito, lo stesso lavoro di comparazione che abbiamo riassunto sopra per la classe di concorso A-18 va ovviamente svolto per tutte le altre classi di concorso e per tutti gli altri titoli di laurea magistrale o magistrale a ciclo unico (ferma restante l’eccezione rappresentata da Scienze della Formazione Primaria, LM-85bis, che ha valore abilitante di per sé). Non è in questa sede possibile elencare tutte le classi di concorso né tutti i CFU e tutti gli SSD necessari per l’accesso ad esse. In questo senso, l’invito è quello di svolgere un analogo lavoro di comparazione sul proprio piano di studi, individuando CFU e SSD dalla tabella ministeriale che vi alleghiamo a questo articolo.

Simone Forcucci

Di Simone Forcucci

Classe '93 (sì, sono vecchio, lo so), laureato Magistrale in Scienze Filosofiche, laureato Magistrale in Scienze pedagogiche, mematore professionista. Mi occupo prevalentemente di scuola e di quel contorto e perverso rapporto che la politica ha con la scuola italiana. Anche se laureato, mi piace collaborare con Romboweb al fine di divulgare al meglio possibile presso i futuri insegnanti le notizie che da quel mondo, spesso ignoto e oscuro, provengono.

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