Impara a guardare da prospettive più positive

La vita è come uno specchio: ti sorride se la guardi sorridendo!

(Jim Morrison)

La vita dipende dai punti di vista: e il bello dei punti di vista è che, con un po’ di consapevolezza, si possono cambiare. Non possiamo controllare tutto il mondo attorno a noi, ma possiamo moderare il modo in cui ci approcciamo ad esso. Sessioni, studio, esami, ansia, paura di fallire… vi mosterò oggi come, cambiando punto di vista, possono diventare degli alleati.

L’ansia come un’amica sincera

Oggi dilaga un preconcetto che mi lascia perplessa: la convinzione che l’ansia sia sbagliata, detestabile, fastidiosa. Come in ogni stigma c’è un fondo di verità, ma è erroneo credere che vada estirpata. Ogni emozione umana ha senso di esistere e, soprattutto, una ragione per cui esiste.

Ebbene: nasce come alleata. Siamo progettati ad averla: si tratta di una risposta innata di attivazione, che provoca un aumento della vigilanza e dell’attenzione che ha l’obiettivo di prepararci ad affrontare il pericolo percepito. Ci hai mai riflettuto? L’ansia fisiologica ci spinge ad affrontare una situazione in maniera adattiva. Stimola una migliore prestazione. Il problema giunge quando diventa disfunzionale: ovvero l’ansia patologica, persistente, d’intralcio alla prestazione.

Ognuno prova l’ansia per gli esami a modo suo, c’è chi la mostra e chi no, chi ha sintomi evidenti e chi piccoli dolori, chi comincia a provarla giorni prima e chi la mattina stessa; e ognuno ha la sua ragione specifica. Fare di tutta l’erba un fascio sarebbe discutibile. Qualcuno ha paura del fallimento, altri temeno il giudizio di professori, compagni o genitori, alcuni temono il voto basso.

Non importa: l’ansia può comunicarci qualcosa, e l’importante sta nell’avere il coraggio di ascoltarla. Se prima di un esame è in giusta misura, guardala come un’alleata: ti spinge a non procrastinare lo studio oppure ti rende più vigile. Per sfogare l’ansia lieve e sana, specie in periodo sessione, ci sono metodi vari, dalla meditazione allo sport.

Per quella disfunzionale, la meditazione non basta. La soluzione sta nell’ascoltarla, capire se è la spia di un malessere, chiedersi perché il terrore di un esame: il consiglio di uno specialista, in certi casi, è fondamentale. Il primo passo per superare l’ansia è sentire cos’ha da dirci, così da esprimerlo a voce e scovare una giusta terapia.

Il fallimento: provo, sbaglio, ci riprovo!

Cito una frase che amo: alla morte non c’è soluzione. A tutto il resto sì. Non esiste il fallimento finché non lo vedi come tale, così come non esiste problema se ti impegni nel cercare la soluzione.

Si tratta solo di cambiare punto di vista: non passo l’esame? Dopo un primo possibile sconforto, il passo seguente è stilare una lista di ragioni per cui non l’ho passato: ragionarci e ragionarci.

Cosa posso migliorare? Come? Ho bisogno di aiuto? A chi posso chiedere? Volendo, posso andare dal professore?

Paradossalmente, cresce più chi fallisce più volte e ragiona sugli errori commessi, di chi colleziona successi senza cadute. Migliora sempre. Una collezione di fallimenti può fruttare più insegnamenti di una collezione di successi senza cognizione di causa: alla prima caduta, il dolore sarà lancinante. 

Come al solito: in casi gravi, quando la riflessione da soli viene difficile e dolorosa, bisogna affidarsi a uno specialista. 

Studiare e sostenere esami non è scocciante: è un privilegio

Tutti saprete della vittoria di Jannik Sinner agli Australian Open. Molti dicono che un suo vantaggio è il non sentire il peso della pressione. Nel post-partita, in conferenza stampa, si è espresso così:

Io sotto pressione? È un piacere e un onore poter stare cinque ore su un campo da tennis, perché so di essere un privilegiato. Io posso vivere giocando a tennis mentre ci sono persone che non possono nemmeno permettersi una racchetta.

Io non gioco a tennis, io studio all’università. Cos’hanno il tennis e lo studio in comune? Molto semplice: a mio parere, sono entrambi un privilegio.

Il giorno del mio compleanno quest’anno è stato di mercoledì: avevo delle ore di lezione il pomeriggio. Quando mi sono presentata in aula, una mia compagna mi ha detto, ironicamente: “Che allegria, il tuo compleanno proprio quattro ore così noiose”. 

Mi sono stupita di ciò che ho pensato: “Sì, hai ragione, ne sono felice. Poter stare all’università il giorno del mio compleanno mi ricorda ancor più quanto sono fortunata”.

Avere il tempo di lamentarsi dello studio è un privilegio. Poter studiare ogni giorno tante ore è un privilegio. Poter sostenere e provare ansia per gli esami è brutto, ma è un privilegio. Chi muore di fame o sotto le bombe, chi ha malattie incurabili e vive in ospedale, chi è troppo povero, non ha tempo nemmeno per poter lontanamente pensare di studiare e laurearsi. Pensa quanto sei speciale!

Lo studio è un amico, uno di quelli che ti rende migliore

Poco tempo fa ho conosciuto Yara, una studentessa palestinese di medicina. Mi ha ispirata. Parlando dei suoi studi, ha esposto un pensiero:

Studiare è una salvezza per me. Come palestinese, possono provare a togliermi tutto, ma non mi toglieranno mai la cultura.

La cultura non solo è un privilegio, ma è qualcosa che non possono toglierti mai: al di là della nazionalità, di cosa si studia, del perché si studia, bisogna riconoscere il valore umano che la cultura può conferire. Studiare arricchisce: può renderti una persona migliore. Considerarlo un peso è sbagliato; ha una carica più elevata di qualsiasi somma di denaro o vacanza alla Bahamas. Quante volte abbiamo pensato: “Vorrei vivere alle Bahamas e non fare più niente!”.

Cambia punto di vista: comincia a vedere lo studio come la più grande forma di ricchezza su cui investire. I libri non sono nemici. Qualsiasi cosa di qualsiasi materia ti arricchirà. Dai alla cultura lo stesso valore che daresti al denaro, e vedrai che studiare non ti sembrerà più una tortura.


Tienilo bene a mente: la vita dipende dal punto di vista con cui scegli di vederla. Sii consapevole e prediligi il pensiero positivo: all’inizio non sarà facile. A lungo andare, la tua salute mentale ne beneficerà. 

Ci vediamo il prossimo lunedì del mese per un nuovo articolo della rubrica!

Di jojo

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