Gli studenti universitari incontrano una portavoce di Ultima Generazione

Il 10 Marzo 2023, alle ore 18:00, presso l’emeroteca 360 Gradi del polo di Lettere si è svolto l’evento  “Ultima Generazione” promosso dalle associazioni 360 Gradi, Orizzonti urbani, Abruzzo bio e Uds. L’attivista intervenuta per Ultima Generazione è la ricercatrice Maria Letizia Ruello, portavoce delle battaglie di questo movimento.

Ultima Generazione: non paghiamo il fossile!

Nata come progetto speciale di avanguardia, Ultima Generazione fa parte della rete A22. Il movimento chiede alle Istituzioni di fare azioni concrete che intervengano sulla questione della crisi climatica con un metodo molto discusso dai media e da parte della popolazione. Infatti, Ultima Generazione manifesta il suo dissenso attraverso una forma di lotta politica di disobbedienza civile, che si verifica quando un singolo individuo o un gruppo di persone vìola volontariamente e in un contesto pubblico delle leggi statali.

“We’re on a highway of climate hell”

Gli attivisti di Ultima Generazione lottano per portare al centro dell’attenzione pubblica e politica il cambiamento climatico che sta limitando le risorse e le aspettative di vita sul nostro pianeta. Richiedono ai poteri forti: l’annullamento dei finanziamenti pubblici alle compagnie del fossile, la creazione di nuovi posti di lavoro nell’energia rinnovabile, un incremento immediato di energia solare ed eolica di almeno 20 GW e l’interruzione della riapertura di centrali a carbone dismesse.

I metodi di azione e l’attenzione pubblica

L’incontro inizia con un filmato riguardante le azioni degli attivisti di Ultima Generazione, seguito da un dibattito che ha visto alternarsi momenti di dissenso, accordo, ascolto e confronto reciproco tra i partecipanti.

Per cosa ti faresti arrestare?

Il lancio della vernice sui girasoli di Van Gogh da parte degli attivisti di Just Stop Oil, il blocco del raccordo anulare al traforo del Monte Bianco, l’imbrattamento del Senato della Repubblica Italiana o il recente episodio avvenuto in piazza Duomo che ha coinvolto la statua di Emanuele II, sono alcune delle azioni di Ultima Generazione che hanno diviso l’opinione pubblica.

I loro metodi di azione non sono lasciati al caso; l’obiettivo è quello di indurre la popolazione a interrogarsi profondamente sulla realtà che stiamo vivendo e che stiamo lasciando alle generazioni future.

Alcune delle opinioni emerse

Nel corso dell’incontro si è riflettuto anche sul ruolo dei media nella trasmissione di questi episodi: le questioni legate al cambiamento climatico sembrano eclissate rispetto la modalità scelta dagli attivisti. Durante questi momenti impattanti per la società la popolazione si divide tra coloro che sono solidali con gli attivisti, coloro che prendono nettamente le distanze e coloro che decidono di non prendere una posizione.

“Se una parte della comunità manifesta su una questione anche la restante parte deve mobilitarsi, sia se la questione riguarda tutti, sia se riguarda solo i diritti di una minoranza. Bisogna ritrovare un senso di comunità e fare rete tra noi, scegliendo ognuno il proprio metodo di agire.”.

“In momenti come questo, gli studenti e le studentesse assimilano punti di vista differenti da cui possono sviluppare un’opinione personale profonda e completa circa questioni complesse come questa.”.

“Non condivido questa forma di dissenso. Si dovrebbe manifestare sempre nel rispetto della legalità.”.

“La scelta di imbrattare il Senato della Repubblica con vernice lavabile è stata un’azione molto discussa ma altrettanto simbolica; in quelle sedi vengono prese le decisioni che ricadono sull’intera popolazione e impattano sul suo futuro.”.

Alcuni interventi degli studenti e delle studentesse Ud’A.

Un’ ultima riflessione

Una manifestazione pacifica o un’iniziativa per raccogliere firme ha spesso successo ma non attira l’attenzione pubblica al pari di una manifestazione caotica connotata da arresti e repressioni. Quest’ultima ha più margini di fallimento ma produce uno scandalo e un’attenzione maggiori. La repressione è temuta dagli attivisti ma è anche desiderata in quanto porta al raggiungimento dello scopo primario: far aprire gli occhi alla comunità e velocizzare i tempi di risoluzione dei problemi portati all’attenzione dai manifestanti.

Cosa possiamo fare noi cittadini per risolvere la crisi climatica?

Cosa stiamo lasciando alle generazioni future?

Quanto tempo abbiamo?

Questi sono alcuni degli interrogativi emersi dall’incontro. Ognuno di noi ha una responsabilità verso il futuro di tutti e non dimentichiamolo: il futuro non è un regalo ma una conquista!

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