I Rappresentanti chiedono più servizi per gli studenti!
19 gennaio 2023. L’Università è aperta da sole due settimane e già gli studenti sono costretti a subire spiacevoli disservizi. Piove e cadono pannelli nei laboratori di farmacia; i posti studio risultano insufficienti per esaudire tutte le richieste; chi arriva tardi a mensa non trova quanto previsto nel menù del giorno; termina la carta igienica in tutti i bagni utilizzati dagli studenti; il livello del riscaldamento di molti ambienti non rispetta i limiti di legge e del buon senso.

Studenti in laboratorio tra freddo, pioggia e detriti
Gli studenti di farmacia hanno lezione nel laboratorio 7. Entrano e si trovano davanti ad una scena che non ci si aspetta di vedere in Università. Una colonna di secchi è contro la parete, lato finestre, per raccogliere l’acqua piovana; i pavimenti sono ancora bagnati; i caloriferi sono spenti o non funzionano e fa davvero freddo; alcuni pannelli del contro-soffitto giacciono a terra, altri non sembrano per nulla stabili. Un nastro rosso e bianco delimita “l’area a rischio”. Ciononostante, non vi è nessun cambio d’aula per il loro laboratorio; la lezione si tiene lì, in quelle condizioni.


Termostati oltre i 30° e carenza di posti per lo studio giornaliero
Ambienti caldissimi: termostati impostati oltre i 30° per evitare che il riscaldamento si spenga. In alcuni ambienti, dove è possibile regolare in parte autonomamente la temperatura, gli studenti più sensibili alle tematiche ambientali impostano i 19° gradi previsti dalla legge del Piano nazionale di contenimento dei consumi. Anche i posti per lo studio sono pochi, e diventano ancora meno se chi studia ha bisogno di una presa per il proprio pc. Qualche studente resta a studiare a casa; altri si arrangiano nei corridoi o negli spazi delle associazioni studentesche.
Disorganizzazione a mensa.
Spinacine, cordon blue, hamburger precompattate, cotolette surgelate. Se si arriva un’ora dopo l’inizio della fascia oraria di apertura, sia a pranzo che a cena, la situazione è chiara: non si trova più nulla di ciò che è segnato nel menù. In alcuni casi, si paga per non mangiare praticamente nulla: o mancano tutti i primi o sono terminati i secondi. La prima cosa a terminare sono le verdure, tranne l’insalata. Il malcontento degli studenti è palpabile: dal fastidio dei “cibi industriali” all’impossibilità di fatto di usufruire della mensa se una lezione termina verso le 13:30 o verso le 20:00. Ci viene il sospetto che nessuno faccia una stima di quanti siano gli studenti interessati a mangiare a mensa.

Dov’é la carta igienica?
Termina la carta igienica in tutti i bagni ad uso degli studenti e degli studenti diversamente abili. Non è la prima volta che accade, così come non è la prima volta che mancano sapone, acqua calda, rotoloni per asciugare le mani e servizi funzionanti. Gli studenti si lamentano con i front office; le donne delle pulizie rispondono a chi le interpella che la carta igienica è terminanta in tutta l’università. Gira però la voce che l’edificio del Rettorato sia indenne da questa “carestia”. Nessuna comunicazione da parte di nessun ufficio; nessuna presentazione di scuse.
Azioni concrete
Come può accadere tutto questo? Le istituzioni esistono per fornire servizi; se non li forniscono, vengono meno al proprio compito ed è giusto e opportuno segnalare queste carenze. Da parte nostra non vi è, non vi è mai stata, nessuna preconcetta ostilità nei confronti di chicchessia; vogliamo solamente contribuire al bene comune. Perché altre associazioni studentesche tacciono? L’Università ha il compito di creare un contesto sereno, nel quale gli studenti si sentano accolti e incoraggiati, tanto nelle questioni di ampio respiro che nella vita concreta dentro gli edifici universitari. Chiediamo alla governance di Ateneo fatti, azioni concrete! A questo Rettore come al prossimo chiediamo di aver cura del benessere degli studenti, dall’immatricolazione alla laurea.
C’è qualcuno in ascolto?
Carmela Santulli