Pescara 14 ottobre 2022. In piazza Sacro Cuore con la comunità iraniana.

Amnesty Abruzzo-Molise ha promosso una manifestazione a sostegno della comunità iraniana venerdì 14 ottobre, in piazza Sacro Cuore a Pescara,

A sostegno della lotta che le donne e il popolo iraniano, con grande coraggio e autodeterminazione, stanno attuando contro la repressione del regime, abbiamo scelto di aderire in quanto attivisti di Amnesty International alla manifestazione del 14 ottobre

La questione iraniana

La tematica è attualissima [Proteste nell’Iran ragazze uccise per un Hijab.]. Gli eventi accaduti in Iran lo scorso settembre hanno fatto riflettere tutto il pianeta sebbene la repressione nei confronti delle donne e del popolo vada avanti ormai da più di 40 anni.

Quello che si sta vivendo è l’ennesimo atto repressivo operato dal governo iraniano nei confronti della popolazione ormai stremata dal vedere limitata la propria libertà. In Iran i ragazzi non possono suonare o ascoltare la musica liberamente; addirittura, alle donne è vietato l’ingresso allo stadio cosa che costringe alcune a travestirsi da uomo pur di assistere alle partite di calcio. Le persone che sono contro il regime si riversano nelle piazze per manifestare nonostante la repressione violenta da parte del governo. [L’appello di Ahmadi: [https://www.youtube.com/watch?v=XgjHuzEG7pI].

Interti della comunità iraniana e degli aderenti

Renato Di Nicola dichiara:

Questa manifestazione è in appoggio alle donne e al popolo iraniano che si stanno ribellando al regime teocratico. Autoconvocata, ossia tutti ci troviamo qui come cittadini, con i nostri corpi ci siamo recati qui a favore della delegazione della comunità iraniana di Pescara per convergere sulla lotta che c’è in Iran – dichiara Renato Di Nicola.

Shaed esponente dell’associazione donne democratiche iraniane in Italia,

Sono passati 29 giorni dalla prima rivolta in Iran, anche se l’uccisione della giovane curda iraniana è stata semplicemente un ennesimo motivo per scendere in piazza contro il regime. Durante questi giorni almeno 400 manifestanti sono stati ammazzati dalle forze di sicurezza del regime, 1000 sono stati feriti e altri 20.000 sono stati arrestati. Le persone sono diventate molto coraggiose e sfidano il regime ogni giorno, lo possiamo vedere dalle notizie e dai video che mostrano le donne in prima linea nella lotta.

Shaed ci parla anche delle reali condizioni che i suoi conterranei sono costretti ad accettare: bisogna obbligatoriamente aderire al regime altrimenti si è costretti ad espatriare, cosa che non è possibile per tutti ma soltanto per coloro che hanno buone condizioni economiche.

Oggi sono qui perché è importante prendere una posizione e stare accanto alla comunità iraniana. Non è possibile leggere tutte queste notizie sui giornali restando indifferenti. Ciò che sembra lontano è dietro l’angolo, ci riguarda tutti – dichiara Carmela Santulli, Presidente dell’Associazione 360Gradi.

C’è bisogno di manifestare perché si tratta di situazioni che potrebbero accadere anche a noi – dichiara una donna al megafono.

Per concludere viene letto un appello scritto da un ragazzo iraniano, Shervin Hajipour, e si canta l’inno nazionale iraniano, anche questo vietato dall’attuale regime:

Per la paura di baciare, per mia sorella per tua sorella e le nostre sorelle, per cambiare i cervelli che sono marciti, per la vergogna, per la mancanza di soldi, per il rimpianto di una vita normale, per il bambino spazzatura e i suoi sogni, per quest’economia di comando, per quest’aria inquinata, per Iruz, per i cani innocenti banditi, per i pianti senza fine, per l’immagine ripetuta in questo momento, per un viso sorridente, per gli studenti, per il futuro, per questo paradiso imposto, per i corpi imprigionati, per i bambini Afgani, per tutti questi luoghi, per i farmaci sedativi, per l’uomo, la patria e lo sviluppo, per la ragazza che voleva essere un ragazzo, per donna, vita e libertà, per la libertà. [https://www.youtube.com/watch?v=vw_b55PVnB4]

Una riflessione

Il governo Iraniano ha commesso e sta commettendo crimini imperdonabili nei confronti di donne e uomini. Sono moltissimi i ragazzi che ricevono colpi di arma da fuoco sugli occhi e vengono accecati; altri sono gettati dalle finestre e i familiari sono costretti a dichiarare un suicidio.

I manifestanti chiedono di prendere una posizione a livello regionale e nazionale nei confronti delle crudeltà che si stanno consumando in Iran. Non si può restare fermi a guardare, bisogna prendere posizione poiché i diritti umani appartengono a tutti gli individui indipendentemente dalla loro nazionalità! [https://www.youtube.com/watch?v=xGiU3AFruDE].

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