Pochi giorni fa il Senato Accademico si è riunito per delineare le prime decisioni per il nuovo anno accademico 2021/2022 e si prevede un’abolizione della modalità blended a partire da settembre per esami e lauree

esami

Dal Senato Accademico, riunitosi il 17 giugno scorso, arrivano delle novità importanti. Sono state confermate fino al 31 luglio 2021 le disposizioni già in atto delle attività didattiche, mentre per le lauree gli invitati concessi in presenza aumenteranno da 3 a 5 per ogni laureando. Per il nuovo anno accademico alle porte invece, c’è un cambiamento inaspettato: lo stop alla modalità blended per esami scritti, orali e sessione di laurea. Soltanto in casi di particolare necessità agli studenti verrà concesso di sostenere gli esami a distanza, con l’obbligo di consegna del certificato medico. Agli studenti rimarrà la possibilità di scegliere se frequentare l’università in sede o on-line soltanto per quanto riguarda le lezioni.
Una scelta inaspettata e non condivisa da tutti, considerando che da febbraio 2020 in poi a causa della pandemia, tutti gli studenti hanno avuto il diritto di scegliere come poter affrontare la vita universitaria al meglio delle proprie possibilità. Sotto certi punti di vista un ritorno alla normalità così repentino può destabilizzare ad esempio le necessità dei pendolari, come appunto sottolinea l’associazione 360 Gradi: «Chi ne risentirà? Lo studente. Togliere già dà settembre la libertà di scegliere autonomamente in base a qualsiasi difficoltà, in un periodo di costanti deleghe di organizzazione e problemi di gestione della didattica NON è una buona scelta. Gli studenti che non potranno in presenza? Dovranno certificare una malattia, altrimenti NON si sa. A quanti dovranno far leggere circa la propria salute per poter esercitare il diritto di fare esami? Ai singoli docenti che potranno valutare se è una malattia abbastanza grave? Ci sarà una lista delle malattie sì e malattie no? Ancora una volta l’Università che NON sceglie per la tutela e il benessere dei propri studenti, in un periodo in cui è ancora troppo presto per festeggiare alla fine della pandemia ed è troppo tardi per permettere una gestione efficiente della sessione di esami e lauree di settembre. […] Noi protesteremo per tornare alla modalità mista

E’ bene ricordare inoltre, che queste notizie devono ancora essere confermate, come ci spiega il Senatore Accademico M. Moutamid: «La scelta non è definitiva. Durante la discussione sul manifesto degli studi, che si discuterà nella prossima consulta degli studenti, verranno analizzate le problematiche di tutti gli studenti per trovare una soluzione efficace e giusta per tutti. […] Ogni CdL ha la sua tipologia di esami e lezioni, perciò la mia speranza è che nella prossima consulta vengano riportati tutti i problemi della comunità studentesca, in modo tale da poterle esprimere in Senato Accademico per scegliere la miglior soluzione per tutti gli studenti. […] I rappresentanti in senato restano comunque in minoranza essendo 4, quindi la scelta finale è congiunta con i docenti, ed è già chiaro che molti preferiscono gli esami in presenza.»

Redazione Romboweb – Irene Ciafardone

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