L’aumento dei contagi sta portando l’esecutivo verso un nuovo Dpcm: lockdown sul modello francese, resterebbero aperte scuole materne ed elementari

Serve un freno al numero dei contagi, nuove misure restrittive sembrano ormai inevitabili. Questo è il parere dei tecnici e dell’esecutivo che sta valutando l’opzione di nuovo decreto con misure da mettere in campo non oltre il 9 novembre.
Il Premier, Giuseppe Conte, definisce il recente picco di contagi registrato in Italia “curva subdola”, infatti l’indice di trasmissibilità Rt avrebbe già superato nella settimana scorsa la soglia di 1.5. In assenza di dati confortanti sull’epidemia, si parla di un nuovo Dpcm nella prossima settimana. Nella giornata di ieri, 29 ottobre 2020, sono stati registrati 26.831 casi da Coronavirusin Italia a fronte di 201.452 tamponi eseguiti; la regione con più casi positivi su casi giornalieri resta la Lombardia (+7.339), la meno colpita è il Molise(+94). Domenico Arcuri in conferenza stampa dichiara: «Tre settimane fa i contagi in Italia erano sette volte meno di oggi (…), E’ vero che fa meno danni rispetto alla prima ondata, ma fino a quando? Con questi numeri, se non si abbassa la curva, nessun sistema sanitario sarebbe in grado direggere».

Misure più severe: il piano studiato dal Cts

A causa dei nuovi aggiornamenti sul contagio Nazionale, un aumento dei casi così importante potrebbe rendere impossibile le attività di tracciamento ed aumenterebbe il rischio del collasso delle terapie intensive. Dunque, secondo l’Iss diventerebbe necessario un nuovo piano d’attacco con misure di contenimento più aggressive. In prima linea nella lista dei cambiamenti ci sono limitazioni ulteriori delle attività commerciali, nuova spinta verso lo smart working, blocco degli spostamenti interregionali e tornerebbe l’obbligo dell’autocerficazione.
A Palazzo Chigi resta l’idea di evitare la chiusura di scuole medie ed elementari, sul modello francese.

Redazione Romboweb – Irene Ciafardone

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