Dati AlmaLaurea laureati 2018: solo 2 studenti su 10 hanno lavorato in ambiti affini al percorso di studi; l’86% non ha fatto esperienze all’estero

Poche possibilità lavorative e di mobilità internazionale, ora vogliono sicurezza e tutele

Direttamente dalle informazioni fornite dal consorzio interuniversitario AlmaLaurea – che ha accesso ai dati di ben 75 atenei italiani e del Miur- traspare un quadro che non si presenta affatto come uno dei migliori. Ponendo in esame gli anni di carriera universitaria di circa 259mila studenti laureati nel 2018 -rispetto ai 280mila totali- AlmaLaurea ha evidenziato dei risultati che mostrano la triste situazione che riguarda le possibilità disponibili e le esperienze vissute dai neolaureati, concludendo con le loro prospettive e speranze per gli anni futuri.

Chi ha detto Generazione Erasmus?

Secondo i dati, solo il 23,4% dei neolaureati presi a campione ha usufruito di borsa di studio -finanziamento agli studi concesso a studenti che non dispongono di adeguato sostegno economico- disegnando questo servizio come sempre più ambito negli anni.

Per quanto riguarda le esperienze al di fuori dei confini nazionali, soltanto il 13% ha svolto un periodo di studi all’estero, contemporaneamente al conseguimento della carriera universitaria, di cui solo l’8,9% grazie a Erasmus (European Region Action Scheme for the Mobility of University Students) o ad un altro programma di mobilità studentesca dell’Unione Europea. Tutto ciò ovviamente a fronte di un deludente 86,8% che non ha mai compiuto un viaggio all’estero per motivi di studio.

Esperienze lavorative durante la carriera

Su 259mila, solo il 24% ha provato esperienze occupazionali coerenti con gli studi che stava conseguendo. Il 65,4% dei laureati del 2018, dichiara di aver avuto esperienze lavorative durante gli anni di studi, di cui prevalentemente per mantenersi. Dati onorevoli dei nostri ragazzi, che continuano mostrando come una grande parte di loro (il 55,6%) ha scelto, o si è semplicemente trovato, occupato in lavori occasionali o stagionali, o semplicemente a tempo parziale. 

Tra le esperienze più importanti della carriera universitaria, risalta sicuramente quella del tirocinio, la pura occasione di apprendere professionalità e competenze direttamente a contatto col posto di lavoro, colleghi e superiori. Eppure, nonostante la sua rilevanza, solo il 59% ha potuto sfruttarla.

Uno sguardo al futuro

Dai dati raccolti da AlmaLaurea, l’impressione di questi ragazzi è quella di persone vogliose di inserirsi nel mondo adulto, con un lavoro che possa renderli finalmente autonomi e sicuri di un futuro. Le preferenze tra il settore pubblico e privato sono quasi inesistenti, con un quasi pareggio di 54,1% (settore pubblico) a 54,9% (settore privato). L’affidabilità dell’impiego e la maggiore possibilità di guadagno vanno invece per la maggiore. Tra l’80% e il 90% dei presi a campione sceglierebbero un lavoro a tempo pieno con contratto a tutele crescenti, contro il 28,8% che preferirebbero essere lavoratori autonomi o per proprio conto.

Redazione Romboweb Giornale studentesco universitario
Giovanni Domenico Raffaele Maraziti

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