25 giorni di prognosi per uno dei ragazzi leccesi aggrediti a causa rivalità calcistica tra Lecce e Pescara. Ora la Digos indaga.

Sabato sera, nella zona di corso Manthone, precisamente in via Conte di Ruvo, alcuni ragazzi provenienti da Lecce in visita a Pescara da un amico sono stati aggrediti da un gruppo di ragazzi pescaresi. Il motivo? La rivalità calcistica.

Cosa è successo

Presi dall’euforia del sabato sera, i ragazzi leccesi hanno intonato alcuni cori da stadio per festeggiare la promozione della loro squadra del cuore in serie A. Un gruppo di ragazzi, probabilmente pescaresi e tifosi della squadra della loro città, infastiditi dai cori hanno accerchiato ed aggredito i ragazzi pugliesi, accoltellando uno di loro tra il petto e l’ascella sinistra. Fortunatamente uno dei giovani salentini è riuscito ad entrare in un bar, chiedere aiuto e chiamare i soccorsi.

Le condizioni del ragazzo leccese

Il ragazzo accoltellato, portato immediatamente all’ospedale “Santo Spirito”, ha ricevuto le cure necessarie e ben 25 giorni di prognosi. Ora la Digos indagherà sull’accaduto con la certezza che tutto sia avvenuto per colpa della rivalità calcistica tra Lecce e Pescara.

Molti precedenti di rivalità calcistica fra le due tifoserie.

Sono avvenuti infatti, altri scontri tra i tifosi della città abruzzese e quella salentina. L’ultimo episiodio a fine marzo quando i tifosi pescaresi, diretti in trasferta a Lecce, sono stati vittima di un’imboscata da parte dei tifosi giallorossi sulla superstrada Brindisi-Lecce. Anche in quell’occasione due tifosi pescaresi rimasero feriti.

Si attendono ulteriori sviluppi sull’accaduto da parte della Digos. Queste aggressioni rischiano di diventare ormai un’etichetta violenta per le città di Chieti e Pescara. Entrambe le città accolgono migliaia di studenti ed è normale che le tifoserie possano risultare diverse. Bisognerà lavorare sulla prevenzione e su seri strumenti di tutela.

Romboweb Abruzzo Giornale studentesco universitario 

Michele Neri

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