Canone Rai. Molti studenti ci chiedono di fare chiarezza.

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Si respira aria di cambiamento per le abitudini italiane in merito al canone Rai con la legge di stabilità 2016 firmata dal presidente Mattarella il 25 ottobre. Pronta passata al senato subirà probabilmente variazioni e tagli prima di ricevere il consenso parlamentare.

La novità fondamentale consiste nell’associazione del versamento del canone alla fornitura di energia elettrica, accorpando dunque nella prima bolletta dell’anno entrambi i servizi senza escludere però che la tanto bistrattata tassa possa essere spalmata nell’arco di più tranches.

L’elemento caratterizzante al quale si deve la volontà di mutare la modalità di pagamento è la lotta all’evasione che consta in Italia una percentuale oscillante tra il 27 ed il 30 per cento, contro il 5% del regno unito e l’ 1% di Francia e Germania nonostante queste eccedano di gran lunga la somma prevista dall’imposta italiana, con la riforma ridotta a 100,00 € dai 113,50 € precedenti.

Il recupero previsto dalla lotta all’evasione sarà però destinato alle casse dello stato, con il fine ultimo di alleggerire la pressione fiscale, e non direttamente alla Rai che si vedrà costretta ad inseguire i propri introiti attraverso la pubblicità, come afferma con tono aspro l’USIGRai (unione sindacale giornalisti Rai).

Strettamente correlata al “possesso” di un televisore, coloro che fanno uso esclusivamente di pc e tablet non si vedranno tassati.

Andrea Pompa

Gli studenti pagheranno il canone Rai?

La questione è molto complessa e la rete di certo non aiuta. Per parlare di canone Rai bisogna conoscere un minimo di lessico giurisprudenziale e questo, nel web, viene completamente ignorato o confuso.

Molti blog di informazione nonché giornalisti dichiarano che il canone Rai sia strettamente legato al “possesso”  e questo ci fa immediatamente escludere che gli studenti possano pagare il canone in questione.

Per possesso si intende infatti la piena disponibilità di una cosa da parte di un soggetto che esercita su di essa facoltà analoghe a quelle conseguenti il diritto di proprietà, tuttavia i nostri cari studenti non hanno il possesso della cosa locata bensì la detenzione. La detenzione si ha quando un soggetto tenga una certa cosa senza voler esercitare  il diritto di proprietà sulla stessa, ben sapendo che è di altri. Nel contratto di locazione l’inquilino di un immobile lo detiene riconoscendo che è di proprietà del locatore al quale paga un affitto. Rileggendo il decreto legge n. 246 del febbraio 1938 scopriamo che lo stesso fa riferimento alla detenzione e non al possesso. Fermi restando in questi termini gli inquilini dovrebbero pagare il canone Rai.

La questione però si fa più complessa essenzialmente per diversi motivi:

Il canone TV per uso privato è unico e copre tutti gli apparecchi detenuti dal titolare nella propria residenza o in abitazioni secondarie, o da altri membri del nucleo familiare risultante dallo stato di famiglia. Per abitazione secondaria si intende  un’unità immobiliare a destinazione abitativa di tipo privato non stabilmente utilizzata dal soggetto che ne detiene il possesso o il diritto d’uso (quest’ultimo è un diritto reale minore di godimento su cosa altrui), questo significa che se lo studente in questione è per stato di famiglia legato ancora ai suoi genitori non dovrebbe pagare il canone per i televisori che lo studente ha portato da casa e su cui ne usufruisce personalmente perché ricadrebbero sulla copertura del canone pagato dai propri genitori.

Ma quando il televisore è tra i beni mobili di pertinenza dell’abitazione locata? In questo caso gli inquilini che ne usufruiscono ne saranno detentori e in qualità di questo stato dovrebbero pagare il canone Rai.

C’è un ulteriore quesito. La voltura della fornitura dell’energia elettrica è intestata al proprietario di casa e il canone sarà associato alla bolletta. Chi paga? Un emendamento al senato ha esentato i proprietari dell’abitazione, destinata ad uso di locazione, che hanno l’intestazione della fornitura elettrica. Questo può significare due casi, o il proprietario ne è esente insieme all’abitazione locata, o il proprietario ne è esente ma non lo è l’abitazione o gli inquilini e non si esclude che il canone possa arrivare in dicitura sulla bolletta energetica e il proprietario dovrà letteralmente “rifarsi” sui suoi inquilini in quanto esente.

C’è da dire che il testo della legge di stabilità deve ancora passare alla Camera dei Deputati e potrebbero esserci delle novità. Di fatto possiamo dire che se arriverà il canone Rai in bolletta in merito ad uno o più televisori di pertinenza della nostra abitazione locata, quindi del proprietario, noi studenti dovremo pagare senza se e senza ma. 

Jacopo Bassetta

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