Il 30% degli studenti della d’Annunzio non potrà presentare richiesta per la borsa di studio

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Manca un giorno al termine ultimo per la richiesta di borsa di studio (22 settembre) eppure pochi sanno che moltissimi studenti non potranno aderire al bando.

Sono cambiati i criteri per la richiesta della borsa di studio. Quest’anno oltre alla nota ISEE dovrà essere presentato anche l’Indicatore della Situazione Patrimoniale Equivalente, ovvero l’ISPE, un indicatore calcolato sulla base del valore dei beni immobili posseduti. La soglia ISEE da non superare resta sotto i 18.000 euro mentre è quella ISPE a creare problemi. Secondo direttive nazionali la soglia ISPE non potrà superare i 32.000 euro, in pratica basterà avere una casa di proprietà e un piccolo terreno per superare di gran lunga il valore ISPE stabilito.

Questo sbarramento implicherà un drastico calo dei beneficiari per la borsa di studio. Per l’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara è stato calcolato il 30% di borse di studio in meno.

Questa direttiva nazionale è stata giustificata per evitare l’accesso ai fondi agli evasori fiscali, una direttiva che si dimostra un bluff di una politica incapace perché lo stato non può combattere l’evasione fiscale rifacendosi sul diritto allo studio. L’ennesima politica meschina che cura i sintomi e non le cause.

Jacopo Bassetta

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