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L’obiettivo non era quello di sensibilizzare gli studenti ma di sensibilizzare i docenti. “Algorithmic Links” è stato un workshop innovativo per l’Università d’Annunzio e oltre alle strette di mano non c’è nessuna presa di coscienza.

L’idea è stata di Alessio Biagi (360 gradi) e prende il nome di “Algorithmic Links”, il workshop di quattro giorni dedicato agli studenti di Architettura. Terminato il 24 aprile, ora  Romboweb vi mostra i risultati sorprendenti.

Si sente parlare sempre più spesso di stampanti 3D e digital fabrication, sono pochissime le università di Architettura e Ingegneria in Europa ad organizzare workshop sulla fabbricazione digitale con un approccio algoritmico utilizzando macchine a controllo numerico. Si tratta di progettazione e produzione di geometrie complesse attraverso le modalità di taglio e fresa. L’obiettivo  era quello di realizzare delle strutture in scala che collegassero un punto A fino a un punto B, quindi tutto ciò che potesse riguardare strutture come: ponti o passerelle pedonali.

La prima parte del workshop prevedeva la formazione teorica degli studenti partecipanti attraverso delle lezioni con la partecipazione di Arturo Tedeschi (Architectural Association), Davide Lombardi (Ph.D.Univ. d’Annunzio) e  Michela Falcone (Shigeru Ban Architects).

La seconda fase prevedeva la progettazione e la produzione delle geometrie in scala e l’esposizione dei lavori.

Algorithmic Links è il primo workshop della d’Annunzio in cui si vede l’utilizzo delle frese per la costruzione di modellini in scala, ospiti di altissimo livello professionale tra cui un ospite internazionale. Eppure una punta di amarezza c’è sempre…

Il sostegno non serve a nulla se non c’è presa di coscienza che questi sono workshop importantissimi per gli studenti. Nel 2015, nel dipartimento di architettura queste cose da un punto di vista DIDATTICO sono passate inosservate. Diamoci una svegliata!

 

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