berlinguer

Il 20 febbraio è la Giornata mondiale della giustizia sociale. Romboweb riporta uno stralcio importantissimo di un’intervista di Enrico Berlinguer. 


Lei mi ha detto poco fa che la degenerazione dei partiti è il punto essenziale della crisi italiana

È quello che io penso.

Per quale motivo?

I partiti hanno occupato lo Stato e tutte le sue istituzioni, a partire dal governo. Hanno occupato gli enti locali, gli enti di previdenza, le banche, le aziende pubbliche, gli istituti culturali, gli ospedali, le università, la Rai TV, alcuni grandi giornali. Per esempio, oggi c’è il pericolo che il maggior quotidiano italiano, il Corriere della Sera, cada in mano di questo o quel partito o di una sua corrente, ma noi impediremo che un grande organo di stampa come il Corriere faccia una così brutta fine. Insomma, tutto è già lottizzato e spartito o si vorrebbe lottizzare e spartire. E il risultato è drammatico. Tutte le “operazioni” che le diverse istituzioni e i loro attuali dirigenti sono chiamati a compiere vengono viste prevalentemente in funzione dell’interesse del partito o della corrente o del clan cui si deve la carica. Un credito bancario viene concesso se è utile a questo fine, se procura vantaggi e rapporti di clientela; un’autorizzazione amministrativa viene data, un appalto viene aggiudicato, una cattedra viene assegnata, un’attrezzatura di laboratorio viene finanziata, se i beneficiari fanno atto di fedeltà al partito che procura quei vantaggi, anche quando si tratta soltanto di riconoscimenti dovuti.

Lei fa un quadro della realtà italiana da far accapponare la pelle.

E secondo lei non corrisponde alla situazione?


Vi starete chiedendo cosa possa c’entrare questa intervista con il tema della giustizia sociale, ebbene è proprio qui il punto.

Come possiamo parlare di giustizia, dignità lavorativa, fame nel mondo, disuguaglianze sociali e libertà se poi affidiamo le nostre scelte ad un potere che non fa altro che giustificarsi? Si insinua, si aggancia, radica nel sistema sociale, si legittima e si rende forte perché non accetta che un giorno possa avere non solo un “volto” ma anche un’anima diversa. Un potere che non vuole cambiare e come può perseguire la giustizia sociale se l’unica prospettiva che ha è semplicemente il suo riflesso?

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