Una vera e propria batosta quella della seconda rata della d’Annunzio, ma cosa è successo realmente? 

tasse-universita

Dal 16 febbraio è disponibile sulle vostre pagine personali il MAV per il pagamento della seconda rata. In diversi casi questo MAV riporta cifre davvero alte.

Da quest’anno è stato introdotto un nuovo sistema contributivo e una modulazione differente delle tasse basata su criteri di reddito e merito. La prima rata è stata comune per tutti (354,39 € a fronte dei 439,97 pagati l’anno scorso), mentre l’importo della 2° e 3 rata si determina in base alla fascia ISEE di appartenenza e ai requisiti di merito. Per determinare la fascia di appartenenza era necessario, ma non obbligatorio, seguire una procedura online di autocertificazione, avendo a portata di mano il famoso modulo ISEE.

Alcuni hanno presentato l’ISEE ma si sono ritrovati ugualmente con cifre molto alte da pagare.

Molti studenti hanno effettuato questa autocertificazione e hanno avuto un sensibile calo della contribuzione rispetto all’anno scorso.

Tantissimi, ma noi continuiamo a sperare il contrario, non l’hanno mai presentata e sono stati assegnati d’ufficio all’ultima fascia: 499,48 euro entro il 16 marzo e una terza rata dello stesso importo entro il 30 aprile.

Una vera e propria batosta quella presentata agli studenti i quali si sono trovati impreparati dinanzi a tali “tariffe”.  Nel caos generale… tutti attaccano tutti, ed ecco studenti che accusano l’università, altri che accusano le segreterie e altri ancora le associazioni studentesche. C’è da dire però che per moltissimi casi il problema principale è la pigrizia. Nonostante gli avvisi, molti studenti hanno preferito non informarsi… eppure bastava leggere la guida al sistema contributivo.


 Ed eccoci qui a chiarire nel “caos” gli scenari possibili:

1) Hai fatto l’autocertificazione ISEE, hai un reddito basso e/o le condizioni di merito e paghi comunque tanto?

Prima di tutto controlla l’entità reale della tua seconda rata. Puoi controllare le tabelle alla fine di questo documento: Guida al sistema contributivo

Fai attenzione alle fasce, alla differenza tra immatricolazione e iscrizioni, alle differenze tra le triennali e le diverse magistrali e se sei studente in corso o fuori corso.

Se dopo la tua verifica ti renderai conto che dovresti pagare di meno, è possibile che tu sia vittima del sistema informatico di ateneo. Non disperare si riuscirà a trovare una soluzione e la nostra associazione si sta già muovendo in tal senso.

Infatti siamo venuti a conoscenza di molti casi come il tuo e c’è la concreta possibilità di un errore durante l’immissione dei dati. Pare che il pulsante “stampa la ricevuta”, alla fine della procedura di autocertificazione, rappresentasse l’effettiva conclusione del processo. Chi, disgraziatamente, non ha stampato quella ricevuta, non ha di fatto presentato i suoi dati Isee. Per sapere se è questo il vostro caso andate su “udaonline”ed entrare nella la vostra casella e-mail studenti (sì, quella istituzionale che non controlliamo mai nome.cognome@unich.it) dove dovreste trovare una “ricevuta presentazione autocertificazione”. Se questa mail non è presente, i tuoi dati non sono stati inseriti.

Ci auspichiamo di trovare una soluzione il prima possibile tramite procedure informatiche ad hoc o con la presentazione di un apposito modulo. Intanto puoi segnalare il problema con i tuoi dati a questa mail: segnalazionerroritasse.unich@gmail.com

2) Non hai presentato il modulo ISEE e paghi tanto?

In questo caso hai la tua buona parte di responsabilità. Ma non disperare neanche in questo caso.

Il manifesto generale degli studi affermava espressamente l’esclusione da ogni riduzione per la mancata presentazione dell’autocertificazione. L’iniziale scadenza era fissata al 5 novembre con successiva proroga fino al 30 dello stesso mese.

C’è stata un’ulteriore proroga per la presentazione del modulo ISEE dietro pagamento di una mora di 100 euro. Hai tempo fino al 13 maggio per presentarla in segreteria. La presentazione del modulo ISEE non è obbligatoria ma senza di essa resterai nella fascia di contribuzione più alta e verrai escluso anche dall’eventuale riduzione per merito. Controlla quindi anche tu le tabelle in calce e valuta se ti convenga o meno presentare il certificato ISEE. A seconda della fascia in cui sarai collocato potresti scoprire che ti conviene pagare 100 euro per avere una buona riduzione.

3) Hai presentato il modulo ISEE, la procedura è andata a buon fine e paghi il massimo della contribuzione?

In questo caso non c’è molto da fare. La tua ISEE è superiore ai 25000 € e non hai i requisiti di merito. Quindi secondo l’attuale sistema contributivo non ti spettano riduzioni. La d’Annunzio ha deciso di intraprendere questa linea e ci può essere molto da obiettare ma almeno per quest’anno sarà questa l’entità della rata.


 In questi giorni molti hanno accusato l’università e le segreterie per questi aumenti immotivati e per non aver segnalato per tempo le modifiche al sistema contributivo. Ad essere onesti va detto che la d’Annunzio era una delle poche università a non avere ancora queste fasce, presenti sul Manifesto generale degli studi fin da settembre. Inoltre ci sono stati ripetuti avvisi e la voce è stata diffusa dai rappresentanti degli studenti sia online che tramite banchetti. La legge non ammette ignoranza, ci si può sempre scagliare con le istituzioni ma a volte bisogna avere anche l’umiltà di riconoscere le proprie mancanze.

In molti hanno accusato i rappresentanti degli studenti per non aver fatto il loro dovere, per  non aver difeso gli studenti dall’avidità della d’Annunzio o per non aver segnalato queste novità in maniera adeguata. Ci sentiamo di respingere molte di queste critiche. Negli organi decisionali di questo Ateneo è stato fatto tutto il possibile per ottenere una differenziazione più equa delle fasce e un numero superiore, per ottenere requisiti di merito realmente conseguibili e per avere la possibilità di modificare nuovamente il sistema di contribuzione a partire dal prossimo anno.

Si poteva fare certamente di più ma senza rappresentanti si poteva avere anche molto di meno 

30 pensiero su “500 sfumature di tasse”
  1. Sul “si poteva fare molto di più” sono d’accordo, anche perché in tutti gli atenei le tasse non solo sono proporzionate in base al reddito (con meno fasce e più indicative, a Torino ci sono 3 fasce e l’ultima parte dagli 80’000, un reddito che effettivamente può permettersi di pagare 1500 euro di tasse) ma anche dall’effettivo corso di studio. I corsi che usufruiscono di laboratori (non parlo di lab. informatici) hanno ragionevolmente dei costi maggiori, un corso umanistico non giustifica MAI tutta quella spesa, considerando anche che a quella va aggiunta il costo dei millemila testi necessari. Quest’anno è andata, per l’anno prossimo magari una distribuzione più ragionata non sarebbe male.

  2. Con questo articolo vi volete tirare fuori da ogni responsabilità e invece la colpa è proprio vostra che avete approvato un sistema contributivo del genere! Rientro nell’ultima fascia perché il mio reddito supera i 25000 euro e secondo voi questo significa che mio padre è Berlusconi? In famiglia lavora solo lui e siamo in due ad essere all’università, con affitto, bollette, libri e spese varie….e adesso i miei genitori nel giro di pochi mesi devono sborsare 2000 euro per farci studiare!!!! E loro cosa mangiano?? Mia madre si deve mettere sulla strada per mantenerci???? E sottolineamo che stiamo parlando della D’Annunzio, un’università che non ha un minimo di riconoscenza a livello Nazionale, sempre agli ultimi posti nelle classifiche di qualità..ma stiamo scherzando?? Quali esclusivi servizi devo pagare così profumatamente??? Che per ricevere una risposta al telefono quando chiamo in segreteria unificata a Chieti devo chiedere prima l’intercessione di Papa Francesco!! Ma fatemi il piacere!!! Lo studio dovrebbe essere un DIRITTO e voi l’avere CALPESTATO!! Io non mi sento rappresentata da voi e da questa Universita che negli anni sta diventando la barzelletta del Centro Sud! VERGOGNA.

    1. Ciao Maria. Mi chiamo Jacopo. Purtroppo come spero tu sappia gli studenti rappresentanti sono in disarmante minoranza in tutti gli organi che contano nell’ateneo, quindi gli studenti formalmente non hanno approvato nulla. Anche a me è arrivata la batosta e sto veramente pensando di cercarmi un lavoro. La mia ISEE guarda le proprietà e tiene POCO conto della liquidità effettiva. Ti assicuro che i rappresentanti hanno lavorato tanto per ottenere anche questo risultato poco soddisfacente come la possibilità di modificare il sistema, raggiungimento dei CFU più fattibile, fasce nel possibile più eque. Ti invito a cogliere l’occasione di rendere questo tuo sdegno attivo e produttivo. Cerca di entrare nel mondo associativo e fai il possibile per migliorarlo. Per qualsiasi cosa puoi liberamente contattarmi. Un saluto

      1. cara maria se tuo padre lavora solo lui e guagagna più di 25000 euro e ha due figli all’università l’isee non supera i 25000!!! attenta quindi fatti fare un calcolo esatto gratuito da un patronato..va a finire che sei in 2 massimo 3 fascia e non paghi il massimo!!!per il resto non credo tu debba sparare sull’università nella quale studi..ci sono riduzioni anche con il merito ci sono gli esoneri adsu ..altrove si paga molto di più credimi..quindi dacci sotto e studia!!!

    2. 1. L’introduzione di questo sistema di tassazione non solo era necessario ma soprattutto FONDAMENTALE per una distribuzione equa delle tasse. Come c’è chi ha reddito superiore ai 25 mila euro così c’è gente che non fa nemmeno 7 mila euro di reddito annui e per cui è giusto che le tasse si paghino in base al reddito. 2. Le fasce di reddito sono state imposte dall’università e non da quei cattivoni dei rappresentanti. L’obiettivo di quest anno, che ti ricordo è l’ANNO 0 per questo sistema di tassazione, era quello di capire il reddito medio dello studente della d’Annunzio in modo tale da poter inserire fasce più eque dal prossimo anno (proposta che sempre quei cattivoni dei rappresentanti hanno già fatto mettere a verbale). Molti, chi per pigrizia, chi per reddito superiore ai 25 mila euro, non hanno presentato l’ISEE rendendo il calcolo del reddito medio dello studente un’utopia. 3. Anche nel caso di redditto superiore ai 25 mila euro è possibile ricevere un cospicuo sconto per merito. Se non rientri nemmeno in questa casistica allora dovresti farti un’esame di coscienza senza lanciare invettive contro gente che si spacca il culo dalla mattina alla sera per far si che le cose qui funzionino meglio. 4. Io NON SONO un rappresentante, ma vedo la mole di lavoro, riunioni, direttivi e assemblee che ogni giorno spetta a questi ragazzi, e che loro fanno a titolo praticamente gratuito!!! Cosa che, come potrai ben capire da sola, non farebbe chi non ha a cuore questa università e i suoi studenti…

    3. Il problema vero in tutta questa storia è che il sistema contributivo di cui andate tanto fieri è un autentico latrocinio! Avete dato all università l opportunità di intascarsi con più facilità i nostri soldi, che tra l altro verranno utilizzati non si sa per far cosa dato che i tetti ci cadono in testa e tutto è fatiscente. Non si possono creare solo 5 fasce e,peraltro, così ristrette! In una famiglia media,con entrambi i genitori lavoratori, non ci vuole molto a superare il banale tetto di 25000 euro! è un sistema vergognoso e voi l avete pure approvato. Vi siete chiesti perché molti non hanno presentato l isee? Magari non é banale pigrizia! Magari è perché già si ha la consapevolezza di rientrare nella fascia più alta,e non di certo perché si ha un reddito di centomila euro! Questo sistema doveva essere un vantaggio per tutti, non solo per una minima parte degli studenti.

      1. Ciao Aurora 🙂 Sono Jacopo. Ti invito a leggere le mie risposte ad altri commenti, in secondo luogo ti invito a leggere l’articolo 53 della nostra costituzione: Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.
        Questo ti fa capire che il sistema che aveva la d’Annunzio non era legittimo per questo si è adeguata (seppur in maniera del tutto ingiusta) al sistema di contribuzione che è valido in tutta Italia.

      2. Aurora, è stato spiegato in più sedi e con molti canali, per impegno GRATUTO e VOLONARIO dei rappresentanti degli studenti, che presentare l’ISEE era necessario per poter avere anche gli esoneri di merito! In più, se gli studenti della d’Annunzio sono (e rimangono), in Italia, gli unici a non avere un “censimento” reddituale degli iscritti, cosa che rende praticamente impossibile una più equa distribuzione delle fasce di reddito per la determinazione della rata. Non so se è chiaro il nesso “sapere i redditi della d’Annunzio/richiedere fasce distribuite equamente tra questi ultimi. Se moltissimi (e non solo quelli con più di 25mila euro di ISEE, fidati) non hanno presentato l’ISEE… rende anche più difficile una richiesta di rimborso e la formulazione di una proposta per l’anno prossimo basata su dati reali. Ciò detto, siamo d’accordo che quest’anno le fasce ricoprono uno strato troppo piccolo di popolazione, ma, non appena ci verranno forniti (si sta premendo per questo), pubblicheremo i dati ufficiali di tutti gli iscritti e verificheremo davvero la situazione

  3. Salve, io ho completato la procedura online per l’isee, l’ho stampata e consegnata all’immatricolazione. Tuttavia sulla mia casella di posta non mi è arrivata la conferma. Chi debbo chiamare o dove posso segnalarlo per sapere se hanno o meno i miei dati isee? Faccio presente che comunque la mia rata corrisponde ma vorrei evitare il simile disguido nelle volte venture. Grazie.

    1. Ciao Daniele 🙂 Se la tua rata corrisponde ti conviene pagarla così ti metti in regola con i pagamenti. Io mi fido più di un bollino rosso che di una e-mail che non controllo 🙂 Grazie per averci scritto

  4. Complimenti al gruppo 360 per aver proposto questa grandissima boiata!!! Lasciare le cose come stavano era troppo scomodo vero? o almeno, cercate di diffondere meglio le informazioni visto che l’80% di noi non sapeva nulla! e sono sicurissima che chi ha proposto questa iniziativa SICURAMENTE rientra tra le fasce più “povere” e non nella fascia dei 25.000…….Se le cose non siete in grado di farle, non vi candidate!!!!!! Fierissima di non avervi votato!!!

    1. Ma signorina.. menomale che esiste 360 che approva commenti (come il suo) ai limiti dell’ignoranza e della decenza logica.

    2. Cara Francesca, sono una dei rappresentanti del gruppo 360, una delle tante che dal 1 ottobre 2014 ad oggi ha pubblicato ib ogni dove info utili che riguardassero questo stramaledetta isee.
      La colpa mia cara non è della cattiva informazione ma del disinteresse che genera ignoranza… Perchè se dal primo giorno tutti si fossero informati sul come e perchè anche la D’Annunzio si fosse allineata alle altre universitá d Italia, e se tutti avessero presentato l isee la quinta fascia avrebbe avuto una diversa distribuzione.

      La colpa non è dei rappresentanti… Perchè 7 anni fa quando mi sono iscritta all’universitá non avevo fb e nn avevo l’onore di leggere tutti i giorno news dell ateneo…eppure cosa strana, consultavo il regolamento e la guida allo studente…

      La colpa è di noi rappresentanti che vi mettiamo le cose in bocca col cucchiaino, e quando non lo facciamo perché stiamo rispondendo a 13.000 e-mail allora siamo degli incompetenti.

    3. L’80% non sapeva nulla??? Su questo stesso sito c’è un editoriale di OTTOBRE 2014 (OTTOBRE!!!) in cui il primo articolo riguarda proprio il nuovo sistema contributivo….Tale editoriale è stato distribuito anche in forma cartacea e tramite la pagina fb di Rombo. A questo punto mi chiedo: non è stata fatta informazione? O semplicemente non si ha avuta la voglia di informarsi?? Potevate muovere queste critiche fin da ottobre e invece avete aspettato la rata per uscire la testa dal sacco. Ragazzi cari, SVEGLIATEVI!!!

    4. Francesca la cosa che più mi lascia perplesso dal tuo commento è capire che sei iscritta all’università. Io fossi in te inizierei dall’asilo:
      1)ti manca innanzitutto l’educazione, cosa che al giorno d’oggi è merce ormai rara soprattutto per la tua poca onestà intellettuale che hai
      2)mia cara rivoluzionaria da tastiera di fb. Loro si impegnano gratis, togliendo tempo allo studio e magari anche a qualche serata. Impegnarsi per il prossimo è gratificante in genere, anche se spesso capitano orrori di percorso come te.
      3)è da giugno che ci sono avvisi, sul sito dell’unich, su facebook, da qualsiasi parte. Evidentemente sei troppo impegnata a vederti uomini e donne il pomeriggio per rendertene conto.
      4)purtroppo l’italia grazie a gente come te che farà una brutta fine.
      5)te l’ho scritto all’inizio del commento fossi in te mi cancellerei dall’università (la rinuncia agli studi ti costa una 40 euro di bollettino da pagare alle poste, 1 marca da bollo di 16 euro e un modulo) e rinizierei il percorso dall’asilo nido. Può darsi che imperi la regola del rispetto e della civiltà.

  5. In che senso il pagamento della mora deve essere contestuale alla consegna dell’Isee? Li consegnamo a mano alla segreteria? No per capire come sono riusciti a creare così tanta confusione a danno degli studenti.

  6. I rappresentanti sono studenti come tutti, e pagano le tasse come tutti, non credo siano colpevoli dell’aumento delle tasse (che sono anche loro tasse) :p di sicuro si poteva fare meglio, si può sempre fare meglio, con l’aiuto di tutti, soprattutto degli studenti che devono capire che l’isee non è uguale al reddito, ma è un valore spesso molto più basso. Quando finalmente tutti dichiareranno l’isee l’Università potrà adeguare le fasce e ognuno pagherà quello che gli spetta.

      1. Grazie;siccome su queste cose ci capisco poco, quando si leggono ad esempio le varie fasce da …..18000. a ..25000…. , quelle cifre le calcolano loro oppure si riferiscono al reddito totale che ricaviamo noi studenti dall’autocertificazione
        ? mi spiegate un po,grazie

        1. Ciao Simone! Quelle fasce che vedi scritte nella guida al sistema contributivo ammontano al reddito che è stato calcolato dalla tua ISEE

  7. Sebbene io rientri nella fascia più alta poiche’ i miei genitori hanno un reddito di 28000, dico che questo in linea di principio SAREBBE il migliore dei sistemi contributivi.
    SAREBBE.
    Se solo non ci fossero i figli degli evasori fiscali, che dichiarano 500 euro all’ anno.
    Sarebbe interessante vedere quanti di noi che rientrano nell’ ultima fascia, siamo figli di dipendenti pubblici. Approssimativamente il 99,9 %.
    Prima di prendervela con la D’ Annunzio o peggio con chi non ha la benché minima colpa, prendetevela con chi in questo Paese evade le tasse.

    1. brava ida!
      comunque se il tuo reddito è 28000 ti conviene farti fare il calcolo isee, potresti scendere di fascia visto che il valore isee è sempre più basso del reddito!

  8. Innanzitutto vi ringrazio per la guida esaustiva. Io purtroppo come tanti altri mi ritrovo a cadere dalle nuvole a fronte di questo nuovo sistema contributivo. Dopo essermi informato un minimo, credo di poter fare un’equa divisione di colpe e responsabilità…da una parte mi rendo conto di quelle che siano le mie mancanze: potevo sicuramente informarmi di più, potevo presentare il calcolo isee. Dall’altra però non mi sento di giustificare continuamente la volutamente oscura burocrazia italiana, e voglio anche contestualizzare la mia situazione: sono uno studente stra-fuori corso, il primo anno mi iscrissi dopo molta indecisione (non potendo quindi presentare le domande per i vari esoneri in tempo, visto che per le scadenze si parlava di Agosto) e per motivi personali persi il primo anno di studio, che divenne solo burocratico. Dal secondo anno in poi, mi riproposi di iniziare e cominciai facendo tutto in regola, ma presto detto: mi si rispose che presentare il modello isee non serviva a nulla, perchè tanto essendo ormai fuori corso (io non potevo sapere che questa cosa sarebbe diventata effettiva solo dopo il terzo anno) non avevo diritto ad esoneri per merito nè per il reddito…quindi va da sè che da quel momento in poi non ho più presentato tale modello. Perchè avrei dovuto farlo? Statistica? Appesantimento ulteriore di una burocrazia già pesante di suo? A livello legale certo, ho torto, ma da un punto di vista perfettamente pragmatico è chiaro che lo studente medio avrebbe fatto altrettanto, semplicemente perchè non c’era alcun incentivo a fare altrimenti. Si tratta di pigrizia, certo, ma non del tutto incomprensibile. Per anni e anni sono andato avanti con questo sistema, limitandomi a controllare gli avvisi sulla pagina personale del sito.

    Ad oggi mi ritrovo di fronte a questa situazione. Io non ho facebook, visito molto raramente il sito dell’università, con il quale sviluppai rapidamente un rapporto conflittuale per via della sua inizialmente a dir poco labirintica struttura (migliorata solo di recente), e la mia principale fonte di informazioni è stata l’area studente del sito.

    All’inizio di quest’anno, pagai come mio solito la tassa come segnalata nell’area personale. C’era un avviso importante sull’autocertificazione, ma onestamente non c’era affatto scritto che da quest’anno il sistema contributivo sarebbe cambiato. In aggiunta, l’importo della prima tassa almeno per me era pressochè identico, quindi in alcun modo mi è scattato un campanello di allarme.

    Il 29 di Gennaio circa, non ricordando quand’era il termine ultimo per il pagamento della seconda rata, andai a controllare la pagina. Ancora lì, nessuna informazione, nemmeno sulla proroga riguardante il modello isee.

    Oggi vado a controllare la cifra, e mi ritrovo la botta: un aumento di circa il 240% sulla tassa che ero solito pagare da anni. Cioè, non so se ci rendiamo conto: 240%. Chiaramente potete immaginare la mia sorpresa; da lì inizio a informarmi e in breve sono al corrente di tutto. Leggo l’avviso relativo al modello isee, che però scadeva l’11 febbraio, quando la tassa non era ancora visibile. Quindi probabilmente, viste le circostanze, non gli avrei comunque dato peso, oltre al fatto che è apparso in un lasso di tempo veramente breve.

    Ora, non sto qui a fare vittimismo facile e gratuito, come premesso all’articolo, dopo essermi informato sulla faccenda riconosco la mia parte di responsabilità, e so che la pigrizia e l’abitudine mi pongono in una situazione di torto nei confronti della legge. Però ritengo profondamente ingiusto fare unicamente un mea culpa, o ridurre la condanna al menefreghismo generico degli studenti riguardo le questioni di segreteria. Ci sono una miriade di appunti che andrebbero fatti sulla questione. In primis che fino ad oggi tutti i miei rapporti con la segreteria hanno rivelato un’organizzazione confusionaria, indicazioni contraddittorie da parte del corpo che la costituiva, una burocrazia opprimente e repulsiva, continui cambiamenti e, non per ultimo, una certa e diffusa cattiva disposizione del personale nei confronti degli studenti (per carità, mi rendo conto del fatto che probabilmente chi lavora in segreteria sarà sottoposto a domande idiote dalla mattina alla sera, ma se non si può fare di tutta l’erba un fascio in un senso non è giusto farlo anche nei confronti degli studenti). In quanti si sono trovati di fronte al caratteristico paradosso di andare sul sito e leggere “richiedere in segreteria”, per poi andare in segreteria e sentirsi rispondere “vedi sul sito”? Io studente, onestamente, dopo un po’ mi sono (per usare un eufemismo) rotto i coglioni di inseguire questo sistema.

    Poi è arrivato il recente cambio di gestione, che si è mostrato fin da subito accanito nei confronti delle irregolarità e mancanze reciproche di studenti e precedente amministrazione (vedi faccenda del piano di studi). Tuttavia anche qui, quello che voglio dire, è che non ci si può sorprendere del corpo studenti o pretendere che le cose cambino quando lo stesso sistema per lunghi anni ha funzionato in modo da non enfatizzare minimamente l’utilità del piano di studi, considerandolo all’atto pratico l’equivalente di carta straccia. Detto questo…nell’attuale situazione le responsabilità sono reciproche, ma onestamente facendomi un esame di coscienza, l’istituzione università è mancata di trasparenza nei miei confronti nella gestione di questa faccenda. E’ troppo facile dire “il bando era lì visibile”, perchè dire “visibile” è diverso da dire “in evidenza”, e chi decide queste cose lo fa in coscienza del fatto che tante persone, abituate dalla consuetudine, non si cureranno di informarsi riguardo un cambiamento così drastico.

    Perchè non ho letto nell’area personale un avviso in rosso: ATTENZIONE, DA QUEST’ANNO ENTRERA’ IN VIGORE UN NUOVO SISTEMA CONTRIBUTIVO, SIETE PREGATI DI REGOLARIZZARVI o qualcosa del genere? Perchè mi hanno telefonato A CASA per chiedermi di mandargli urgentemente una mail per confermare i 3 crediti di nonmiricordochecazzodiesame come “crediti a scelta”, ma non mi hanno mandato uno schifo di messaggio di posta elettronica, anche auto-generato, in cui mi informavano di tale cambiamento, nè nella casella di posta da me fornita in più occasioni, nè nella casella di posta degli studenti? Onestamente ci sono un po’ troppi fatti dati per scontato, e l’amministrazione non è stata trasparente proprio per nulla, e il perché non ci vuole un genio ad intuirlo: perché questo “equivoco” gli frutterà fior fiori di quattrini, e magari toglierà un po’ delle cosiddette “zavorre” che non possono permettersi di pagare dal sistema. Per me, studente lavoratore che da sempre si paga le tasse da solo, oggi è un giorno grigio, e un senso di colpa ulteriore a quello di essere ritardatario con gli studi pende sul mio capo come una nuova spada di Damocle. Ma di fronte a questo schermo, mentre faccio i conti di colpe e responsabilità, mentre valuto se posso permettermi o meno di continuare gli studi, (adesso pagando una mora ben più salata di prima peraltro) non mi sento di prendermi le accuse di svogliatezza e mancanza di zelo nell’informarmi, senza stare a pensare che onestamente qualcosa di più lo si poteva fare, e che alla fine le vittime di questo astruso sistema burocratico sono sempre gli studenti.

    Ps ci tengo a ribadire un’ultima volta che questa non vuole essere in nessun modo un’accusa contro l’associazione, che anzi ringrazio nuovamente soprattutto per l’impegno profuso in queste ultime vicissitudini. Ma penso condividiate il fatto che è abbastanza inconcepibile il fatto che l’urgenza di divulgare e mettere in evidenza notizie simili sia interamente delegata all’informazione libera piuttosto che dai canali ufficiali. Ma tanto la mail per sollecitarmi a pagare la rata in ritardo mi arriverà puntuale, come sempre…

    1. Sante parole con le quali concordo in ogni virgola…
      Le stesse che hanno riempito la mia bocca e la mia testa dalle 15.20 di questo appena trascorso 23 febbraio… Mi trovo nella tua stessa situazione, in ogni tua affermazione… L’unica cosa in cui, ahimè, non posso rispecchiarmi, è il fatto di avere un lavoro in quanto gravo ancora sulle finanze dei miei genitori…
      Mi sento meno sola a leggere le tue parole… come se tu avessi alleggerito il mio carico di sensi di colpa che, al momento, non servono a molto…
      Grazie… di cuore.

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