monumento

In memoria dei martiri uccisi dagli assassini nazisti negli anni 1943-1945”. La storia raccontata attraverso “Il monumento dei cuori strappati” di Cracovia.

E’ curioso come spesso, attraverso canzoni, si possa venire a conoscenza di posti che diversamente avremmo mai potuto conoscere. Questo è il caso del “monumento dei cuori strappati” di Cracovia citato in una canzone de “Le luci della centrale elettrica”. La scelta di parlarne oggi non è casuale. Seppure ricorrano 70 anni dall’apertura dei cancelli del campo di concentramento Auschwitz-Birkenau, questa scultura è dedicata al lager di Plaszow, realizzato nel 1942. Il monumento, Wyrwanych serc in lingua originale, è situato nel quartiere Podgórze della periferia della città che fu teatro, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale, di crimini cruenti.  Sono raffigurati cinque uomini a capo chino in atteggiamento di rassegnazione e con una fenditura posta esattamente all’altezza del petto che simboleggia i cuori strappati dagli oppressori in maniera violenta e brutale.

Furono milioni le vittime dovute alla costruzione dei campi di concentramento tedeschi e polacchi. I luoghi del terrore, rinominati così qualche anno dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, oggi sono aperti al pubblico, mantengono quasi il loro stato originale e quest’opera scultorea, come altre situate a Cracovia, ci rammenta quanto sia importante tenere viva la memoria storica.

Dario Lorè

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