Eccesso di tassazione: 360 Gradi vince contro l’Università d’Annunzio in Consiglio di Stato e si crea un altro precedente in Italia per le realtà studentesche.

 

Il Consiglio di Stato respinge l’appello dell’Università di Chieti- Pescara condannando quest’ultima “al pagamento, a favore delle parti resistenti e costituite, delle spese del presente giudizio, che sono nel complesso liquidate in 5.000,00 euro” (come si legge nella sentenza definitiva del Cons. Silvestro Maria Russo).
Nell’anno accademico 2007/2008 l’associazione 360 Gradi, in seguito all’approvazione del Manifesto generale degli studi da parte del Consiglio di Amministrazione, denunciava l’illegittimità degli importi dei contributi universitari a carico degli studenti. Tale illegittimità è dovuta alla violazione, da parte dell’ateneo, del DPR n. 306 del 1997, in cui viene stabilito che il totale delle tasse richieste dagli iscritti non può superare il 20% del finanziamento ordinario annuale ricevuto dallo Stato. Ma la denuncia dell’associazione non si ferma qui: oltre a non aver rispettato la legge suddetta, 360 Gradi contestava anche la mancata convocazione del Senato studentesco (oggi Consulta degli studenti) il maggior organo di rappresentanza studentesca.

Nonostante la condanna del Tar, il tentativo dell’Università di appellarsi non ha avuto l’esito sperato portando il Consiglio di Stato ad una conclusione chiara e netta: “Spetta allo Stato e non ai singoli Atenei la fissazione d’un tetto massimo alla medesima contribuzione […] di conseguenza, gli studenti possono essere chiamati a concorrere solo entro un determinato limite percentuale della dotazione finanziaria trasferita dallo Stato, poiché tale loro contribuzione serve non già a compensare il divario tra i trasferimenti ricevuti da ogni singolo Ateneo e la quota del FFO, bensì a partecipare alle spese di funzionamento, in quanto fruitori del servizio pubblico universitario”.
Con queste parole la sentenza, oltre a respingere il ricorso della d’Annunzio in Cassazione, descrive perfettamente il ruolo dello studente non come soggetto passivo ma come parte integrante e attiva per il funzionamento dell’Università.

Nonostante le difficoltà di un percorso giudiziario così lungo nel tempo, la sentenza non racconta solo la vittoria di un’associazione libera ed indipendente come 360 Gradi, si è aperta la porta per un altro precedente (insieme a quello di Pavia) affinché tutte le realtà studentesche possano perseguire gli stessi obiettivi in nome di una maggiore tutela dei diritti degli studenti.

Claudio Tucci

Romboweb Abruzzo- Giornale studentesco universitario

 

 

 

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