L’Azienda del Diritto allo Studio Universitario toglie il posto letto gratuito ad una studentessa in difficoltà

«È assurdo che io non possa avere l’alloggio che mi spetta di diritto solo perché sono in Erasmus. Sono atterrita».

Così si sfoga A., che la scorsa estate ha richiesto la borsa di studio e l’alloggio gratuito presso l’ADSU e che, contestualmente, è partita per un semestre all’estero con il progetto Erasmus+.

«Ho fatto richiesta di borsa di studio ad agosto e ho espresso la volontà di avere un alloggio presso le residenze universitarie. Grazie al mio Isee-u avrei beneficiato di una stanza a titolo gratuito. Ero molto contenta perché lo scorso anno non avevo fatto in tempo a fare richiesta e ho dovuto prendere una stanza in affitto».

Infatti, nonostante i bandi, spesso risulta complicato per uno studente interfacciarsi con le questioni burocratiche: scadenze che di frequente sono troppo stringenti e regole da seguire talvolta limitanti. E così ad A., che sarebbe andata in Germania per il primo semestre di questo anno accademico, é sfuggita la postilla nel documento secondo la quale se avesse ricevuto la possibilità di beneficiare dell’alloggio, avrebbe dovuto effettuare il check-in entro le prime settimane di ottobre 2022.

Ma come avrebbe potuto fare A., trovandosi in mobilità?

Proprio in questo punto si complicano le cose per la Studentessa. Ad A. Il 7 ottobre arriva la seguente mail dall’ADSU:

Gent. le studentessa/studente,
con riferimento alla richiesta alloggio presentata in fase di compilazione della domanda per l’assegnazione delle borse di studio A.A. 2022/2023, si comunica che sono state avviate le procedure di scorrimento per l’assegnazione dei posti letto a titolo gratuito presso la Residenza B. Croce di Pescara.

Con la presente, ti chiediamo di voler confermare o meno l’interesse ad occupare uno dei posti che dovessero rendersi disponibili accedendo tramite lo sportello on line dell’ADSU di Chieti alla tua pagina personale da cui dovrai selezionare la casella ACCETTAZIONE POSTO LETTO ed indicare la data in cui intenderesti effettuare il check – in […]“.

Dopo questa mail la studentessa racconta di essere andata nel panico, «ero appena arrivata nell’alloggio qui in Germania e non avevo ancora il wifi. Fare questa procedura è stato un po’ complicato. Infatti, Internet ha giocato un brutto scherzo e la pagina si è bloccata. Ho rifatto la procedura da capo senza mai rifiutare il posto letto».

Per assicurarsi che la procedura fosse andata a buon fine, A. chiamando l’ADSU viene messa davanti ad una dura realtà. Per l’ufficio risultava che lei avesse rifiutato il posto letto, di conseguenza era stata eliminata dalla procedura. Nonostante ciò, le viene detto che avrebbe potuto essere ripescata dalla graduatoria. In tal caso sarebbe dovuta andare di persona a fare il check – in

«Ho spiegato che ero in Erasmus, quindi non sarei potuta andare. A quel punto mi è stato risposto che in ogni caso non avrei potuto beneficiare dell’alloggio gratuito. Primo perché non mi sarei potuta presentare al check-in, secondo perché avrei occupato una stanza che per metà anno sarebbe stata vuota. Quando tornerò a marzo dovrò di nuovo capire come pagare cifre consistenti per un alloggio quando avrei potuto ottenerlo gratuitamente».

Come è possibile che a Chieti e a Pescara, ad oggi, sia impossibile ottenere un posto letto per gli studenti che partono nel primo semestre per l’Erasmus? E se avesse fatto il check – in ad ottobre e fosse partita nel secondo semestre? Avere i giusti biglietti aerei sembrerebbe essere la chiave per ottenere una stanza.
É qui che la storia di A. serve per denunciare uno stato di fatto che è assurdo constatare.

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