A causa della situazione pandemica ancora in atto, è impossibile il ritorno alla presenza così come la conosciamo ed è ancora tanta la confusione, troppe le incertezze. I Rappresentanti degli studenti di 360 Gradi sono, quindi intervenuti, per dare voce alle problematiche degli studenti.

Secondo le ultime disposizioni del nostro ateneo, non aggiornate dal 17 giugno scorso,  da settembre sarà obbligatorio tornare in presenza. Ad una settimana dal rientro degli studenti però è tanta la confusione; il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del COVID-19 negli ambienti Universitari di Chieti-Pescara” è fermo all’ottobre 2020. E’ assente anche il protocollo per la gestione dei casi gravi che avrebbero diritto agli esami online, situazione che ha portato alcuni alla trasmissione dei propri certificati medici ai singoli docenti.
I Rappresentanti degli Studenti della lista 360 Gradi, vista la situazione precaria e sentiti gli studenti, hanno protocollato una richiesta per ripristinare la modalità mista a partire dal 1° settembre e, almeno, per tutta la durata del primo semestre del nuovo anno accademico. Una richiesta simile era già stata avanzata lo scorso luglio, a seguito di una petizione sottoscritta da oltre 2000 studenti dell’Ateneo.
E’ impossibile pensare di tornare alla normalità con così tante incertezze, soprattutto, è fondamentale non lasciare indietro determinate categorie di studenti in particolari condizioni. Purtroppo, sono molti, troppi, gli esempi di situazioni critiche, come quella che ci racconta una studentessa del nostro ateneo: “La modalità mista deve essere prevista a prescindere fino a quando la pandemia non sarà finita.  […] Nonostante avessi una malattia seria, ho avuto problemi a farmi indicare a chi fare richiesta per poter svolgere i miei esami online e non mi è stata data risposta in tempi brevi.”. Anche per gli studenti pendolari ci sono stati innumerevoli problematiche relative al ritorno in sede per questioni sia economiche che organizzative, come ci ha riferito un’altra studentessa pugliese: “Ci sono ancora troppi dubbi, dubbi riguardanti la sicurezza del mantenimento delle lezioni: i ragazzi che riusciranno a prendere la casa in affitto hanno come obiettivo le lezioni in presenza. Sarà assicurata a tutti la possibilità di presenziare in classe, in quanti potremmo stare in aula?”

I Rappresentanti degli studenti, insieme agli studenti, sperano di poter ottenere risposte e chiarimenti dall’Università per un confronto costante che cerchi di risolvere o evitare la maggior parte delle situazioni di disagio. A concludere, con determinazione e speranza di far ascoltare la voce degli studenti stessi, è la Carmela Santulli, Presidente dell’associazione 360 Gradi: “Tutto questo è inaccettabile. Come rappresentanti degli studenti ci appelliamo al buon senso dell’Ateneo […] così che nessuno debba rischiare ritardi o problemi nei propri esami o nella propria  laurea, poiché né gli uni né l’altra sono opzionali”.



Irene Ciafardone

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