Cosa pensa della condizione degli studenti? E perchè votare proprio per lui? Ecco tutte le risposte alle domande degli studenti.

Francesco Tiberi, candidato UDU per il CNSU

La redazione Romboweb intervista il candidato UDU per il CNSU della circoscrizione Abruzzo Lazio Toscana Umbria Francesco Tiberi, studente dell’Università dell’Aquila da anni impegnato nella rappresentanza degli studenti.

In vista delle elezioni del 14 e 15 maggio Tiberi risponde alle domande degli studenti.

Per quale motivo hai deciso di candidarti alle elezioni per il CNSU?

Il mio nome è stato frutto di una lunga discussione fatta di contenuti, idee ed esperienze, prima all’interno della nostra associazione, ed in seguito discussa e condivisa con l’UDU Teramo e 360 Gradi. Per me è stato un grande piacere accettare la candidatura, con l’idea di poter impegnare il mio tempo e mettere a sistema l’esperienza di tutti i membri dell’associazione e la storia dell’UDU L’Aquila a favore degli studenti.

Da ormai 22 anni esiste l’organo consultivo studentesco del MIUR, ma non tutti sanno di cosa si tratta. Perché è importante votare il CNSU? Qual è il compito dei rappresentanti del CNSU?

Il CNSU (Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari) è l’organo di rappresentanza degli studenti iscritti in tutte le Università italiane, pubbliche e private, che collabora direttamente con il MIUR, formulando pareri e proposte che riguardano tutto il mondo universitario, su temi come il Diritto allo Studio, l’attuazione delle riforme e l’utilizzo di finanziamenti. E’ molto importante votare, in quanto, come già detto, è l’organo che può proporre modifiche sostanziali al nostro assetto universitario.

Il ministro Bussetti ha proposto di eliminare il numero chiuso del corso di laurea di medicina. Il mondo studentesco è spaccato a metà, alcuni sono favorevoli, altri contrari. Voi cosa ne pensate?

L’UDU è storicamente contro il numero programmato in tutti i corsi di laurea, non solo nel corso di Medicina e Chirurgia, perchè impedisce ai giovani di costruire il proprio futuro, opponendosi alla volontà di studiare ciò che più si preferisce. In Italia il numero di studenti iscritti all’università è molto basso, ed il numero programmato nei corsi di studio certo non aiuta a costruire una società con un elevato livello di studio. Sicuramente il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia è ad oggi uno dei più attrattivi, e nell’immediato l’abolizione del numero chiuso presenterebbe degli oggettivi problemi logistico-organizzativi, ma in Italia c’è un evidente problema di carenza di medici e in generale di tutte le professioni sanitarie (sempre dimenticate).E’ per questo motivo che la posizione dell’UDU è e rimane l’apertura di tutti i corsi di laurea, pur tenendo conto della necessità di un periodo transitorio, che consenta di adeguare strutture sia universitarie che ospedaliere al numero di tutti coloro che li vogliano frequentare.

Quali sono i punti di forza del vostro programma?

Il punto di forza del nostro programma è l’affermazione forte e chiara che l’Università va finanziata in modo serio e strutturale. Questo si riflette negli strumenti di diritto allo studio: NO TAX area a 28000 euro, eliminazione della figura dell’idoneo non beneficiario tramite un maggior investimento nel FIS (Fondo Integrativo Statale), fine di una logica premiale nello stanziamento dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) e suo incremento e aumento del personale universitario, Docente e Tecnico-Amministrativo, in modo da garantire una didattica di qualità e per tutti.

Purtroppo, vi è un gran divario tra gli atenei del nord e quelli del sud soprattutto riguardo l’offerta formativa e i servizi concessi dalle università. Cosa proponete per eliminare o almeno diminuire il gap negativo tra i vari atenei? Come placare la migrazione accademica?

Il Ministro Bussetti, durante una visita in alcune scuole in Campania, ha detto che per colmare il gap con il Nord c’è bisogno di più sacrificio, più lavoro e più impegno, invece che un maggior investimento. Noi pensiamo che le aree interne, il Meridione e i piccoli centri hanno disperato bisogno proprio di maggiori finanziamenti. Basta premiare chi è già grande e forte, mascherando con un abito meritocratico il sottofinanziamento cronico: in questo Paese si vogliono far gareggiare i poveri con i più poveri.

Perché gli studenti dovrebbero votare per te?

Scrivendo TIBERI si sceglie di votare non la persona ma l’ideale di un’università di tutti e di tutte, di un insieme di associazioni che da anni portano avanti battaglie per la tutela del diritto allo studio. Si sceglie l’impegno e la valorizzazione del massimo organo di rappresentanza studentesca per portare i nostri valori, i nostri ideali e le nostre battaglie direttamente a chi può realmente decidere sul futuro di noi studenti e dell’università italiana.

Per qualsiasi domanda in merito al programma elettorale è possibile contattare l’Unione Degli Universitari tramite il loro sito web o i canali social Facebook ed Instagram.

Romboweb Abruzzo Giornale studentesco universitario 

Michele Neri

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