Ecco come si è creato il divario fra Er.go e gli studenti della regione rimasti senza borse di studio e agevolazioni

In Emilia Romagna per l’erogazione di alcuni servizi come quelli inerenti le borse di studio è necessario rivolgersi a Er.go, l’Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia-Romagna, che si occupa per lo più di fornire sostegno economico tramite concorsi, borse di studio, servizio abitativo e contributi vari, fungendo da intermediario tra gli studenti e l’università.

A partire da quest’anno accademico gli Atenei della regione hanno adottato un nuovo sistema di calcolo dei contributi, secondo il quale ciascun studente versa le tasse in base al proprio ISEE, l’Indicatore di Situazione Economica Equivalente.
Sotto la soglia dei 23000 euro si ha diritto all’ esenzione totale, mentre al di sopra di tale cifra, le tasse sono determinate in misura progressiva.
Per ottenere queste agevolazioni economiche, è necessario compilare entro una scadenza prefissata l’apposito modulo, che Er.go mette a disposizione sul proprio sito.
Rispetto agli altri anni la procedura è lievemente cambiata, in quanto quella precedente  prevedeva la chiusura della pratica di richiesta di agevolazione tramite un ulteriore modulo.
La novità inserita ha causato problemi a circa 300 studenti dell’Alma Mater, che pur avendo diritto in base al loro ISEE all’esonero dal pagamento delle tasse o ad una  qualche riduzione dell’importo, si sono trovati a dover pagare la seconda rata per intero entro il 22 febbraio.
Il motivo è stato il mancato completamento della domanda, in particolare di un passaggio presente sulla richiesta da inoltrare che non è stato ritenuto adeguatamente segnalato sul sito dell’Azienda.
Vari collettivi studenteschi il 29 gennaio hanno organizzato un presidio di fronte a via Zamboni 34, al quale hanno partecipato anche gli universitari provenienti dal campus di Forlì e Ravenna. L’obiettivo era quello di sollecitare l’Ateneo a provvedere per una risoluzione in merito alla questione nel modo più celere possibile.
A seguito della pressione esercitata dal gran numero di studenti presenti alla protesta è intervenuta la prorettrice degli studenti Elena Trombini, che ha però assicurato solo un’analisi della situazione senza indicare nessuna possibile soluzione.
Nei giorni successivi è arrivata una risposta da Er-go, che ha recipito positivamente la richiesta di ricalcolo dell’ importo da pagare di coloro che hanno caricato i propri dati personali ed economici entro la scadenza senza aver  però completato la domanda.
Tuttavia questo può considerarsi un successo solo parzialmente, poichè la richiesta avanzata dagli studenti di snellire la procedura burocratica non è stata accolta, lasciando invariato il rischio che l’anno prossimo si possa ripresentare lo stesso identico problema.
La difficoltà riscontrata da parte degli studenti nel seguire alla lettera le procedure burocratiche è tuttavia solo uno dei motivi di malcontento che si sono verificati nei confronti dell’Azienda per il diritto agli studi.
Quest’anno infatti ben 3147 studenti, pur essendo idonei all’assegnazione delle borse di studio, non sono risultati assegnatari nelle successive graduatorie a causa dell’assenza di fondi sufficienti.
Affinchè la copertura delle borse di studio fosse totale, è stata adottata la soluzione, ai limiti della legalità, di ridurre di circa del 4% l’importo assegnato a ciascun studente, e gli stessi Atenei si sono impegnati ad utilizzare i propri fondi al fine di erogare il servizio al 100% degli aventi diritto.

Questi due episodi sono stati la prova della difficoltà riscontrata da parte di Er.go nella gestione sia delle pratiche burocratiche sia dei fondi per le borse di studio.
Anche se gli errori sono stati in buona parte risolti, il rapporto fra Er.go e gli studenti rischia di svilupparsi in modo sempre più negativo.

Redazione Romboweb Bologna – Alessia Cadelo

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