A settembre, a Pescara, è stato inaugurato il nuovo Museo dell’Ottocento grazie alle donazioni dei coniugi Di Persio – Pallotta

Foto di Marzia Cotugno

Lo scorso 18 settembre è stato inaugurato il nuovo Museo dell’Ottocento a Pescara. Per l’occasione è stata organizzata una conferenza stampa a cui hanno partecipato, oltre al sindaco di Pescara Carlo Masci, le autorità civili, militari e religiose, il Ministro del Turismo Massimo Garavaglia, Vittorio Sgarbi che ha presenziato con una sua lectio magistralis e i fondatori dell’omonima associazione Di Persio – Pallotta.

Il Museo è ubicato in Viale Gabriele d’Annunzio 128, nell’ex palazzo della Banca d’Italia, e accoglie più di duecento opere della collezione privata donate da Venceslao Di Persio e Rosanna Pallotta. Il percorso espositivo è organizzato su tre livelli, a loro volta divisi in stanze. Il piano rialzato da uno sguardo al vedutismo e al contesto internazionale della Napoli di inizio Ottocento – spiccano le tele di Joseph Rebell – si approda nella seconda sala alla “Scuola di Posillipo”, con al centro le opere di Anton Sminck van Pitloo e Giacinto Gigante. Chiude il piano la sala terza, dedicata a Domenico Morelli, che presenta un gruppo di dipinti illustranti le differenti fasi del suo cammino d’artista, dai soggetti d’ispirazione storica al periodo orientalista. Con il primo piano si entra nel vivo delle ricerche visive del secondo Ottocento, soprattutto in ambito napoletano, dalla “Scuola di Resina” a Francesco Paolo Michetti. Nell’ampia rappresentanza di autori presenti si incontrano Vincenzo Caprile, Giuseppe Casciaro, Edoardo Dalbono, Gaetano Esposito, Vincenzo Irolli, Francesco Mancini, Vincenzo Migliaro, Edoardo Monteforte e Vincenzo Volpe. Due sono invece le sale monografiche: una su Antonio Mancini, con diciassette quadri – tra cui Prevetariello in preghiera e Verità – e un’altra su Michele Cammarano. Al secondo piano, invece, dopo una rassegna sui linguaggi nelle diverse regioni italiane nella seconda metà del secolo, con opere di Michele Tedesco, Gioacchino Toma, Silvestro Lega e Tranquillo Cremona, il percorso inquadra i rapporti artistici tra Napoli e la Francia, con approfondimenti sugli italiani presenti a Parigi – Giuseppe De Nittis, Federico Rossano e Federico Zandomeneghi – e a Fontainebleau a partire dai fratelli Palizzi. Si accede poi a due sale riservate interamente alla pittura francese: da Gustave Courbet ai protagonisti della “Scuola di Barbizon” – Charles-François Daubigny, Narcisse Virgilio Diaz de la Pena, Thèodore Rousseau, Constant Troyon – fino a Jules Dupré, Paul Huet e Rosa Bonheur. 

 

Foto di Marzia Cotugno

Questa nuova apertura ha, senza dubbio, donato molto alla città in termini culturali e perciò di prestigio, tanto che il Sindaco Masci, entusiasta dell’apertura, ha affermato «l’apertura di un museo non è una retrospettiva del passato ma uno slancio verso il futuro, perché ci collega al nostro vissuto, fa di noi i testimoni del tempo e consegna alle nuove generazioni il prodotto della cultura universale. L’Ottocento è il secolo di Gabriele d’Annunzio, la figura più importante di Pescara e quella sicuramente più importante della cultura italiana nella transizione verso il ‘900 e nell’affermazione del Secolo breve, che stravolgerà persino ogni forma artistica: pittura scultura, musica, letteratura, poesia». Ha concluso dicendo «Ripartiamo dal fascino dell’Ottocento per contrassegnare la nuova stagione pescarese del XXI secolo, con una prospettiva nazionale e internazionale che è in piena sintonia con l’innata vocazione di questa città. La collezione Di Persio è un gioiello prezioso e unico di cui sapremo essere gelosi custodi ed entusiasti divulgatori»

Per consultare orari e giorni di apertura clicca qui.


Redazione Romboweb – Marzia Cotugno

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