La Polonia sotto inchiesta. L’UE : Rispetti lo stato di diritto.

 Bruxelles apre un’indagine sullo stato di diritto polacco e si prepara a “soffocare” l’ondata euro-scettica.  Ne sa qualcosa la Polonia messa sotto osservazione da Bruxelles per non aver rispettato lo stato di diritto.

Una delegazione europea, guidata dal vicepresidente Frans Timmersmans, è intenta a comprendere perché l’opposizione accusi il governo di voler cancellare l’indipendenza della magistratura, introducendo magistrati di suo gradimento, e sul perché il governo tenti di appropriarsi dei mezzi di comunicazione scegliendo direttori ed esponenti di Tv e radio di stato. Accuse gravi che intaccano valori fondanti e costituzionali. Queste accuse pesano come macigni su di un paese che difficilmente si è liberato dall’oppressione comunista e che adesso deve salvaguardare la sua incolumità partendo dalla libertà di espressione. Ma questa non è una questione solo polacca, questa è una presa di posizione ancora non troppo evidente verso l’Unione Europea e le sue regole. Non era mai successo prima che l’Unione indagasse su un proprio stato, indice di una rottura evidente degli equilibri democratici che hanno sorretto fino a poco fa l’Europa. Al momento oltre alle indagini non sono previste sanzioni e soprattutto l’esecutivo europeo ci ha tenuto a specificare che non intende mettere in discussioni le scelte elettorali del popolo polacco ma ha evidenziato la sua volontà di far rispettare i principi fondanti dell’Unione anche se è proprio quest’ultima che prende le distanze dalle nazioni e ne discute sempre più aspramente le scelte.

Un’Europa sempre meno unita vede all’orizzonte battaglie imminenti e serie come quella sull’immigrazione o sull’omosessualità e probabilmente non sarà la strada dell’inchiesta o dell’imposizione di un vecchio modello conservatore europeista intrapreso dalla Commissione a bloccare il flusso di cambiamento. 

Valentina Paluccio 

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