Dalle 250 lauree fantasma all’arresto di docenti per esami truccati. Ecco tutti gli scheletri nell’armadio della nostra università

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Tutto il mondo universitario è stato scosso, qualche giorno fa, a causa di uno scandalo che ha coinvolto il nostro ateneo sul quale è ricaduta la decisione ministeriale di annullare titoli di laurea in servizi sociali conseguiti in tempi record nel periodo 2003-2007. L‘Inchiesta è stata lanciata dal “Il Messaggero” ed è stata riportata immediatamente da ChietiToday e Tg5.
Questo è solo un granello dell’enorme polverone che ha insabbiato la d’Annunzio in quegli anni. Come l’emblematico caso della Piazza dello Studente che avrebbe dovuto collegare il campus al Villaggio del Mediterraneo e alle sue futuristiche strutture. Oggi quei faraonici progetti sono ancora incompiuti, compreso lo sbancamento che avrebbe dovuto accogliere un auditorium da 1200 posti.
O come i 95 milioni di euro passivi scoperti dal Ministero e la delicata questione degli stipendi record riportata sempre da “Il Messaggero”Nel 2011 venne scoperto un versamento di tangenticamuffate come consulenze, per l’approvazione di test su alcuni farmaci nonostante il Cesi (centro ricerca per l’invecchiamento) non avesse l’autorizzazione per farlo. Un’altra inchiesta, questa volta avviata dalla segreteria dell’università, ha messo in luce il caso di una laurea fantasma rilasciata ad uno studente di farmacia che non è risultato neanche iscritto nella sessione di laurea. Riportando ulteriori cifre conclusive, 57 sono stati i milioni spesi attraverso la fondazione d’Annunzio senza che fossero state indette delle gare d’appalto per non parlare della milionaria fideiussione del CUS con 20 milioni di euro tutt’ora sospesi. 
A chiudere il cerchio ci ha pensato la condanna di un docente di Lingue e letterature straniere per aver truccato, nel 2012, esiti di alcuni esami di lingua inglese.
Tutti scheletri nell’armadio quelli accumulati nei primi anni 2000, anni durante i quali sono emerse questioni scottanti. A queste si aggiunge il caso delle 250 lauree che verranno ritirate a breve dal Ministero, un caso che, purtroppo, rischia di essere marginale se non si ha una visione d’insieme di quelli che sono gli anni più oscuri della d’Annunzio.
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