Dopo la decisione autonoma del passaggio in zona arancione dell’Abruzzo, arriva la diffida dal ministero per il governatore Marsilio

Ministri Boccia e Speranza

Il governatore della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha autonomamente firmato l’ordinanza per il passaggio prematuro dalla zona rossa a quella arancione. Essendo l’Abruzzo l’unica regione d’Italia rimasta in zona rossa, la pressione delle categorie più danneggiate si fa sentire, in particolar modo a circa due settimane dal Natale. Sembrerebbero però vitali due giorni in meno nella zona rossa per il presidente della Regione , soprattutto per la giornata festiva dell’8 dicembre. «La situazione è piuttosto parallela a quella delle altre regioni», ha dichiarato poche ore fa Marco Marsilio in una conferenza stampa. 

E’ scontro politico: il governo è contrario a questa decisione perché l’Abruzzo, secondo le norme vigenti, potrà passare in zona arancione soltanto alla scadenza dei 21 giorni previsti, ovvero mercoledì 9 dicembre. I ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza invitano il governatore Marsilio a sospendere l’ordinanza dichiarando: «La invitiamo e la diffidiamo a revocare  l’ordinanza regionale ricordandole le gravi responsabilità che potrebbero derivare dalle misure da lei introdotte riguardo alla salute dei cittadini».

I due ministri dichiarano che in mancanza di revoca da parte del governatore abruzzese, prenderanno dei seri provvedimenti, anche giudiziari, per garantire un trattamento uniforme a tutta la penisola, senza preferenze o scorciatoie. Inoltre, il ministro Speranza sottolinea che dopo l’epidemia sarà importante aprire una discussione serena per trovare un punto di vista corretto tra competenze dello Stato e funzioni delle autonomie territoriali.
Quest’ultima dichiarazione, però, lascia intendere un mancato equilibrio tra le personalità che rappresentano e governano il nostro paese, soprattutto in un contesto sociale in cui sarebbe ben gradita unità politica davanti ad una emergenza che non ha colori ideologici né elettorali.

Redazione Romboweb – Irene Ciafardone

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